Primo Question Time della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera. La premier risponderà alle interrogazioni dei deputati Sarà anche il primo confronto tra il capo del Governo e la neo segretaria Pd Elly Schlein
Si svolge oggi, mercoledì 15 marzo alle 15, il question time dall’Aula di Montecitorio. Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, risponderà a interrogazioni sulla vicenda della segnalazione alle autorità italiane di un’imbarcazione carica di migranti al largo delle coste libiche nella notte tra il 10 e l’11 marzo 2023; sulla strategia del Governo per il raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti dall’Unione europea e sull’utilizzo delle centrali nucleari da fissione ; sulla ratifica della riforma del Trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità ; sulle iniziative a favore della filiera dell’ automotive nell’ambito del processo di transizione ecologica, al fine di garantire la produzione nazionale e la tutela dei livelli occupazionali ; sulle iniziative volte a prevedere un contributo di solidarietà a carico del settore bancario, in relazione all’aumento dei tassi di interesse e ai relativi effetti su famiglie e imprese.
Sarà la prima volta della premier Meloni al question time. Il presidente del Consiglio, risponderà inoltre sulle iniziative, anche a livello europeo, volte a contrastare l’attività criminale dedita al traffico di migranti e ad avviare un processo di immigrazione regolare ed ordinata; sulle iniziative volte a destinare maggiori risorse finanziarie a favore degli enti locali, con particolare riferimento ai comuni capoluogo di provincia, al fine di assicurare la realizzazione delle opere previste dal Pnrr ; sulla posizione del Governo sul salario minimo legale e su ulteriori misure atte a incrementare le garanzie per i lavoratori ; sugli intendimenti del Governo in materia fiscale, al fine di una riduzione strutturale della tassazione a carico di imprese e contribuenti
Per il question time di oggi alla Camera il Gruppo del Pd ha presentato un’interrogazione sull’introduzione del salario minimo e sul tema dell’ampliamento del congedo paritario. Il testo sarà illustrato dalla segretaria Elly Schlein, che interverrà anche in replica dopo la risposta della presidente del consiglio Giorgia Meloni.
“Le recenti dinamiche dei mercati bancari e finanziari, disegnano uno scenario che da parte del Governo merita la massima attenzione”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, nel corso del question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione sulle iniziative volte a prevedere un contributo di solidarietà a carico del settore bancario, in relazione all’aumento dei tassi di interesse e ai relativi effetti su famiglie e imprese. “Ovviamente, la complessità della situazione richiede approfondimenti, però credo che sia necessario partire dalle emergenze, per esempio dalla necessità di approfondire quei casi nei quali norme discutibili potrebbero aver finito per favorire improprie rendite di posizione”, ha aggiunto.
“Signora presidente, le sue risposte non ci soddisfano, innanzitutto perche’ vorrei ricordare che il Pd ha provato nella scorsa legislatura ad arrivare il salario minimo ma lei e’ i suoi alleati che le siedono accanto avete votato contro“. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, replicando in Aula a Giorgia Meloni sul salario minimo. “Ma le ricordo che ora sono io all’opposizione e lei al governo e non e’ piu’ tempo di prendersela con gli altri. Non si nasconda dietro un dito. Se fosse bastata la contrattazione collettiva quei tre milioni di lavoratori poveri non li avremmo. Lei sa bene che di quei contratti solo pochi sono firmati da organizzazioni piu’ rappresentative. E’ in carica da soli cinque mesi ma state gia’ andando in direzione opposta e’ sbagliata“.
“Perchè non proviamo subito ad approvare congedo paritario e salario minimo presidente Meloni?“, così la neo segretaria del Pd Elly Schlein durante il question time alla Camera. “Signora presidente c’e’ un dramma di questo paese di cui non ci sentiamo parlare mai. La precarieta’ e’ il lavoro povero, piu’ di tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri anche se lavorano, occorre fissare per legge un salario minimo perche’ sotto una certa soglia non si puo’ chiamare lavoro ma sfruttamento. Lei qualche tempo fa ha definito il salario minimo uno specchietto per le allodole. Il Pd ha presentato una proposta come altre forze polemiche ma le avete respinte tutte. Le chiedo di approvare subito un salario minimo e un congedo paritario“.
“Io penso che sia più efficacie estendere la contrattazione collettiva, tagliare le tasse. Sono contaria al salario minimo non per approccio ideologico. Su congedi parentali, siamo d’accordo. Le risorse che avevamo le abbiamo spese. Disponibile al confronto”. Così la premier Giorgia Meloni in risposta all’interrogazione della segretaria Pd Elly Schelin su salario minimo e congedo paritario. “C’e’ un problema: chi ha governato fino ad ora ha reso piu’ poveri i lavoratori italiani e ora questo governo deve fare quello che puo’ per invertite la rotta. Fronteggiare il fenomeno lavoro povero e’ una delle priorita’ alla quale questo governo lavora. Pur nelle risorse limitate a disposizione abbiamo dato segnali come il rinnovo del taglio di due punti del cuneo fiscale e retributivo e l’aggiunta di un ulteriore punto per i redditi piu’ bassi. Sono primi passi verso l’obiettivo di aumentare i salari dei lavoratori garantendo retribuzioni dignità”, ha aggiunto la premier Meloni.
“Mi pare evidente che siamo assistendo da diversi mesi ad una pressione migratoria che ha pochi precedenti attraverso il Mediterraneo centrale verso l’Europa e dunque l’Italia”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel question time alla Camera in risposta ad un’interrogazione di Maurizio Lupi e altri sulle iniziative, anche a livello europeo, volte a contrastare l’attività legata al traffico di migranti. “Le cause sono dei flussi migratori sono molteplici, le conosciamo: instabilità politica, crisi economiche aggravate dal conflitto internazionale e, non da ultimo, interessi di potenti organizzazioni criminali di trafficanti spesso dotati di proiezioni transnazionali. Il governo non intende piegarsi alle molte e potenti pressioni di chi vorrebbe una visione priva di confini nazionali. Non intendiamo rimanere sotto il ricatto degli scafisti. E vogliamo essere d’impulso per un nuovo rapporto con l’Africa”
“La norma che nasceva da un presupposto condivisibile ha prodotto conseguenze sulle quali il governo lavora da mesi”. Cosi’ la premier Giorgia Meloni parlando del superbonus durante il question time alla Camera. “La norma ha consentito la proliferazione di un mercato opaco di circolazione dei crediti fiscali a tutto vantaggio delle imprese ma dei vari intermediari finanziari intervenuti a raccogliere questi crediti. Occorre intervenire sul riassorbimento sui crediti fiscali” ma “stando attenti che ci possa essere un’occasione” di lucro per rendite di posizione. Siamo pronti a correggere gli squilibri”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
“L’Italia condivide gli obiettivi della transizione digitale e energetica. Però questo presuppone un percorso che va fatto con gradualità e realismo. In Europa abbiamo spiegato che è possibile conseguire gli stessi obiettivi impiegando altre tecnologie oltre all’elettrico, come i carburanti sintetici senza un appiattimento acritico su strategie che premiano gli interessi di altri paesi e penalizzano il nostro. Il rinvio del voto ci ha soddisfatti, il nostro obiettivo è consegnare a chi verrà dopo di noi una terra più pulita senza devastare il nostro sistema produttivo e creare altri disoccupati”. Questa la risposta della premier Giorgia Meloni rispondendo all’interrogazione del capogruppo Fdi Tommaso Foti durante il Question time alla Camera, esposta in aula dall’onorevole Montaruli.
“In riferimento alla ratifica del Mes vorrei ricordare che nonostante l’accordo risalga al gennaio 2021 la riforma del trattato non e’ stata portata a ratifica. E questo e’ un segnale di quanto questa materia richieda un approfondimento”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel question time alla Camera, in risposta all’interrogazione dell’onorevole Luigi Marattin per il Terzo Polo “Nello scorso novembre il Parlamento ha dato un mandato a non ratificare la riforma e a non aprire il dibattito in assenza di un quadro chiaro in materia di governance, di patto stabilita’ e in materia bancaria. Si impone una riflessione: finche’ a guidare un governo ci sara’ la sottoscritta” l’Italia “non potra’ mai accedere al Mes e penso neanche gli altri” governi, afferma la premier. Ha senso continuare a ragionare di uno strumento che cosi’ configurato non verrà utilizzato benche’ ci siano diversi miliardi depositati? Non e’ sensato interrogarsi sull’efficacia su questo strumento?”
“Obiettivi non raggiungibili per l’Italia“. Cosi’ la premier Giorgia Meloni durante il questione time alla Camera in risposta all’interrogazione presentata dal deputato Angelo Bonelli, Alleanza Verdi-Sinistra, sulla direttiva Ue sulle case green, “il Parlamento europeo ha ritenuto di inasprire il testo iniziale. E’ una scelta irragionevole, continueremo a batterci per i cittadini e gli interessi della Nazione“, ha osservato la presidente del Consiglio che sul nucleare ha poi aggiunto “non intendiamo muoverci senza passare dal Parlamento. Su un’eventuale autorizzazione per le centrali nucleari questo governo rimane pragmatico e ispirato al principio della neutralità tecnologica. Non intendiamo intraprendere alcuna azione in assenza di un eventuale atto di indirizzo del parlamento, senza il suo coinvolgimento non potremmo assumere alcun impegno a livello internazionale”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, risponde a interrogazioni sulla vicenda della segnalazione alle autorità italiane di un’imbarcazione carica di migranti al largo delle coste libiche nella notte tra il 10 e l’11 marzo 2023, interrogazione presentata dal deputato Magi di + Europa. La premier si difende attaccando l’opposizione sui salvataggi in mare dei migranti. All’interpellanza di Riccardo Magi di +Europa, Giorgia Meloni si dice dispiaciuta che “per fini politici si finisce per mettere in discussione l’onore e l’operato di chi ogni giorno rischia la propria vita per salvarne altre e si finisce per calunniare l’Italia intera, offrendo strumenti a chi vuole caricare tutto il peso su di noi invece che assumersi le proprie responsabilità. La nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca il governo ma non dice una parola sulle responsabilità degli scafisti possa dire lo stesso“.
“Il tragico evento del naufragio di una barca affondata che ha portato alla morte di 30 dei 47 migranti a bordo, si e’ svolto area Sar di responsabilita’ della Libia ed e’ stato inizialmente coordinato dalle autorita’ libiche.
L’Italia ha poi assunto il coordinamento una volta ricevuta la comunicazione dell’ impossibilita’ da parte delle autorita’ libiche di impiegare mezzi e su esplicita richiesta delle stesse”, ha sottolineato ancora la presidente del Consiglio , rispondendo alla interrogazione di +Europa sulla tragedia dell’immigrazione in Libia.