Il confronto tanto atteso c’è stato. Aula della Camera dei deputati, primo question time per la premier Meloni. Interrogazione su salario minimo della segretaria dem Schlein, che in replica al capo del Governo dice “Ora all’opposizione ci sono io“
Un duello, un confronto, un faccia a a faccia del quale si era scritto e detto. La prima volta che Giorgia Meloni nelle veste di presidente del Consiglio, avrebbe affrontato la neo segretaria Pd Elly Schlein.
Teatro dell’agone politico, Montecitorio, Aula della Camera dei deputati. Alle 15 del pomeriggio tutto è pronto, con tanto di diretta Rai a sugellare lo scontro, che però dovrà attendere quasi la fine del question time in programma. Anche qui: un’altra prima volta per Giorgia Meloni da quando è a capo di questo Governo. Come in tutti i film la cui suspence è rispettata , la scena clou Elly contro Giorgia, va in onda dopo l’intervento sui migranti di Riccardo Magi per + Europa, dopo gli affondi del deputato Angelo Bonelli e di Luigi Marattin per il Terzo Polo.
Opposizioni contro maggioranza, tutto scorre nella norma. Schermaglie dialettiche comprese. Poi arriva l’ora x, a prendere parola sugli scranni della Camera riservati al gruppo del Pd, è proprio la neo segretaria Elly Schlein. Interverrà con un’interrogazione su salario minimo e congedo parentale. “Occorre fissare per legge un salario minimo perchè sotto una certa soglia non si può nemmeno chiamare lavoro, è sfruttamento. Serve una misura complementare, e non certo sostituiva della contrattazione collettiva, che invece va rafforzata ed estesa verso tutti. Ad esempio serve una legge sulla rappresentanza che spazzi via i contratti pirata. Il Governo cosa vuole fare?”, domanda con la quale Elly Schlein chiude l’interrogazione.
La risposta di Giorgia Meloni, è secca , ma non dura. Ed entra nel merito del tema sollecitato “Il governo non è convinto che la soluzione a questo sia il salario minimo legale. Non ho un approccio ideologico ma pragmatico, il salario può non diventare un parametro aggiuntivo delle tutele ma un parametro sostitutivo e nel nostro sistema rischierebbe di creare situazioni peggiori di quelle che abbiamo oggi. Credo sia più efficace estendere la contrattazione collettiva anche ai settori dove oggi non è prevista e lavorare per combattere le discriminazioni e le irregolarità”. La premier Meloni aggiunge ancora “Fronteggiare il lavoro povero è una priorità. L’Italia è l’unico Paese Ocse in cui il salario annuale è diminuito così come la quota dei salari. Chi ha governato fino a ora ha reso più poveri gli italiani quindi questo governo può fare quello che può per invertire la rotta con le risorse limitate che ha a disposizione”.
Atteso e immediato anche l’intervento in replica di Elly Schlein, che evidentemente aveva riservato a questo momento le parole ad effetto “Le sue risposte non ci soddisfano. Dovrebbe sapere che il Pd ha provato ad approvare il salario minimo, ma i suoi alleati erano contrari e il governo è caduto prima del tempo”, poi aggiunge Schlein, e detta il titolo ad agenzie e giornali di questo primo duello “Lei oggi e’ al governo, ci sono io all’opposizione. Non è piu’ il tempo di dare la responsabilità ad altri. Spetta a voi dare le risposte”, frase che non dubitiamo di credere, la cui eco si avvertirà per un po’. Quindi la segretaria dem spiega ancora “Lei è in carica da soli cinque mesi ma state già andando in direzione opposta e sbagliata. Il vostro governo si risolve in tre parole: incapacità, approssimazione e insensibilità. Ma la vostra propaganda sta sfumando, il giudizio degli italiani sarà su cosa fate”. Questa volta le hanno viste entrambe arrivare.