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Tecnologia

Sospetti all’Università di Firenze: tesi scritte dall’Intelligenza artificiale

Published by
Argia Renda

Crescono i sospetti all’università di Firenze: il pensiero è quello che alcune tesi siano state scritte dall’Intelligenza artificiale.

Parliamoci chiaro, l’Intelligenza artificiale sta sempre di più prendendo il sopravvento e probabilmente in molti pensavano che fosse solo una questione di tempo, prima che entrasse a fare parte della nostra vita quotidiana a gamba tesa.

Intelligenza artificiale, Notizie.com

In particolare ad essere protagonista della vicenda di oggi è la scuola, stando a quanto si legge su Fanpage, pare infatti che la ChatGPT sia in grado di scrivere una ricerca, un’analisi o una storia, il particolare più importante è quello di scegliere le parole giuste del prompt, definire la lunghezza e chiarire lo stile.

Fino a qualche tempo fa, tutto questo sembrava solo qualcosa di lontano, adesso pare essere arrivato anche in Italia, dove in particolare a Firenze sembrano essersi palesati i primi sospetti di progetti universitari non creati esattamente dai loro autori. Ma approfondiamo il discorso.

Intelligenza artificiale usata per creare una tesi a Firenze

Proprio cosi, il sospetto sarebbe quello secondo cui una tesi di uno studente presso l’università di Firenze sarebbe stata creata grazie all’Intelligenza artificiale, ad avere svelato questo particolare è stata una segnalazione de la Repubblica, anche se il caso al momento non è stato ancora accertato.

Intelligenza artificiale, Notizie.com

Non abbiamo ancora avuto nessuna denuncia ufficiale. Quindi nessun caso effettivo. I docenti però mi hanno spiegato che su alcuni lavori cominciano ad esserci dei sospetti che però vengono risolti o approfonditi in aula. Magari con un esame orale o con altre fonti di accertamento. Ovviamente c’è un po’ di preoccupazione. È uno strumento che si sta diffondendo” queste le parole dette per Fanpage.it  da Ersilia Menesini, prorettrice dell’Università di Firenze.

Insomma una situazione davvero incresciosa che andando avanti con il tempo potrebbe anche peggiorare e trovare il modo o i metodo  per permettere a tanti studenti di non doversi nemmeno più sforzare di sapere quello che scrivono, ma di dare solo delle linee guida a delle macchine.

Anche a Firenze cominciano le prime applicazioni di questa tecnologia. Nel nostro ateneo c’è un gruppo di lavoro che studia come applicare l’intelligenza artificiale alla didattica. Non dobbiamo aver paura di questi strumenti” queste le parole di Menesini che ha fatto notare come questo tipo di situazioni all’estero si siano andate via via creando sempre di più e di come fosse solo una questione di tempo prima che arrivassero anche in Italia.

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Argia Renda