Trussardi: il tramonto di una delle case di moda più importanti nel mondo

L’azienda costruita sulle intuizioni vincenti del fondatore Nicola Trussardi, scomparso improvvisamente nel 1999, è stata gestita dalla famiglia per 20 anni, ma ora chiede aiuto a dei fondi stranieri per non fallire

il 5 marzo scorso la nota azienda di moda italiana Trussardi ha aperto una procedura di ricomposizione della crisi presso il Tribunale di Milano. Una formula, simile a quella del Chapter 11 americano, che consente alle imprese di avviare una ristrutturazione per proteggere l’azienda e permetterle di risollevarsi.

La maison Trussardi sta vivendo un momento di crisi – Notizie.com –

Trussardi è una casa di moda italiana fondata nel 1911. Nata come laboratorio per la produzione di guanti in pelle, amplia la sua linea di pelletteria negli anni settanta, quando Nicola Trussardi subentra alla guida dell’azienda che negli anni ottanta lancia la sua prima collezione prêt-à-porter insieme ad altri prodotti, quali profumi e una linea di jeans d’alta moda. Gli anni novanta sono il decennio che consacra Trussardi come marca internazionale, con i principali mercati situati in Italia e Giappone.

Una crisi che parte da lontano

La crisi che sta attanagliando tutti i settori commerciali dopo il periodo della pandemia, il conseguente lockdown e ora i bagliori di guerra che aleggiano sulle nostre teste, non hanno risparmiato neanche il campo della moda, settore dove l’Italia è da sempre tra i leader mondiali. Forse però quello che sta accadendo nelle ultime settimane ad uno dei marchi storici della moda italiana, Trussardi, è un problema che arriva da più lontano. La crisi dell’azienda bergamasca, fondata nel lontano 1911 infatti, aveva avuto inizio nel 2015, quando si era notata un’importante flessione dei profitti che aveva comportato l’acquisto, nel febbraio 2019, da parte di QuattroR: il fondo d’investimento aveva rilevato il 60% dell’azienda e creato una nuova società, la Levriero Holding, partecipata al 70% dal fondo stesso e al 30% da Tomaso Trussardi. Il new deal e l’arrivo di nuovi stilisti avevano contribuito a rinnovare e ringiovanire l’immagine stilistica della maison. Negli ultimi mesi, nell’ottica della riduzione dei costi, però si è anche provveduto a mettere i dipendenti in cassa integrazione fino ad aprile e a chiudere i negozi meno redditizi.

Gli eredi della famiglia Trussardi – Notizie.com –

Attivata la procedura di crisi

A inizio marzo l’azienda ha avviato la Procedura di ricomposizione della crisi, che prevede taglio dei costi, dimissioni del consiglio di amministrazione e l’appoggio di esperti che traghettino l’azienda verso una nuova profittabilità. La procedura attivata fa sì che tutte le posizioni di debito vengano temporaneamente congelate, permettendo alla griffe di riorganizzarsi. Le tempistiche concedono circa sei mesi per implementare politiche e piani capaci di consentire all’azienda di rimettersi in sesto. A scatenare lo stato di emergenza sarebbe stato il blocco delle spedizioni, a causa del mancato saldo di una fattura, da parte di un operatore logistico che si occupava di trasportare la merce ai clienti. L’obiettivo della ristrutturazione è una ricapitalizzazione che attragga un nuovo socio: se infatti Trussardi non riuscirà, entro sei mesi, a tornare profittevole e a riposizionarsi sul mercato o ad attirare imprenditori che la rilancino, sarà destinata al fallimento.

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