L’AIEA, nelle ultime ore, ha lanciato un vero e proprio allarme: a quanto pare sono scomparse tonnellate di uranio dal sito. Che fine hanno fatto i bidoni gialli?
Ed ovviamente la domanda che si stanno ponendo tutti (e non potrebbe essere altrimenti) è la seguente: che fine hanno fatto? Già, bella domanda. Anche perché una risposta, fino a questo momento, davvero non c’è. La preoccupazione, invece, quella non si è fatta assolutamente attendere. Tanto è vero che adesso c’è un clima molto teso all’interno dell’Aiea. La stessa che, nelle ultime ore, ha voluto lanciare un vero e proprio allarme in merito a quanto accaduto. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica vuole vederci chiaro ed ha fatto partire le prime indagini del caso su questa vicenda che, nel giro di pochissimo tempo, ha fatto immediatamente il giro del mondo.
A quanto pare sono scomparsi circa 2,5 tonnellate di uranio naturale da un sito situato in Libia. Sì, avete letto proprio bene. Questo è quello che ha fatto sapere l’agenzia di stampa francese ‘AFP‘. La stessa che ha annunciato questo disastro che sta provocando non pochi problemi. Il tutto si è verificato nella giornata di martedì durante una visita da parte degli ispettori dell’organismo delle Nazioni Unite. Le stesse che hanno scoperto ciò: “10 container con circa 2,5 tonnellate di uranio naturale sotto forma di concentrato di uranio (‘yellow cake’, ndr) non erano presenti dove erano stati dichiarati dalle autorità“.
Libia, nessuna traccia delle 2,5 tonnellate di uranio
Questo è quello che ha fatto sapere il direttore generale Rafael Grossi. Visibilmente preoccupato in un rapporto che è stato stilato agli Stati membri. In merito a questa vicenda la stessa Agenzia ha fatto sapere che continuerà le proprie indagini del caso per cercare di fare chiarezza su quanto successo. Ovvero cercare di capire come possano essere scomparsi questi materiali nucleari e la sua “attuale ubicazione“. Fino a questo momento, però, sono molto poche le informazioni che sono state rese note.
Non è affatto un mistero che, dopo quasi 12 anni dalla cattura del leader Gheddafi, il Paese stia attraversando una crisi senza precedenti, In particolar modo politica dove, ancora oggi, si stanno combattendo due entità semistatali. Una a Tripoli (riconosciuta dalle Nazioni Unite) e l’altra ad est (con a capo il maresciallo Khalifa Haftar).