Confermato alla guida del massimo organismo calcistico internazionale il dirigente italo-svizzero, che commenta la nuova elezione: “Tutto quello che avevo promesso è stato mantenuto, come in occasione della Coppa del Mondo”
Resterà ancora al comando della Fifa per ulteriori quattro anni, Gianni Infantino. Il dirigente italo-svizzero, 53 anni il prossimo 23 marzo, da candidato unico è stato confermato per acclamazione alla presidenza in occasione del 73esimo Congresso della Fifa in corso a Kigali, in Ruanda: “Vi avevamo promesso i Mondiali migliori di sempre e lo abbiamo fatto, vi avevamo promesso che avremmo aumentato i ricavi della Fifa, che l’avremmo resa più trasparente, che avremmo riguadagnato la fiducia degli sponsor“.
Infantino ha poi continuato: “Ci eravamo prefissati di raggiungere quota 6,4 miliardi di dollari: siamo arrivati a 7,5 e non si raggiungono queste cifre se non sei un’organizzazione solida e forte, in cui tutti credono. Quello che vi abbiamo promesso era di continuare a lavorare con onestà, per proteggere il calcio, le nostre Federazioni, i nostri tifosi di tutto il mondo. Il calcio è simbolo di gioia, felicità, pace, il calcio unisce il mondo. E ci sono tante cose che non vediamo l’ora di fare: siamo qui per organizzare competizioni e far crescere il calcio. Sento dire che c’è troppo calcio ma nella maggior parte del mondo non è così e quando si vede la passione per il calcio, bisogna fare qualcosa: la Fifa Arab Cup, per esempio, è stata un successo incredibile“.
Infantino, presidente Fifa fino al 2027
Nato a Brig-Glis, in Svizzera, il 23 marzo 1970, Infantino ha studiato legge presso l’Università di Friburgo e ha lavorato come avvocato specializzato in diritto del lavoro e diritto penale. La sua carriera nel calcio è iniziata nel 2000, quando è stato assunto dall’Uefa come direttore legale e commerciale. In seguito, è stato promosso a segretario generale, posizione che ha ricoperto dal 2009 al 2016. Durante il suo mandato, ha lavorato alla riforma del sistema di licenze per i club europei e ha avviato il programma di Fair Play Finanziario.
Nel 2016, Infantino è stato eletto per la prima volta presidente della Fifa, succedendo a Joseph Blatter. La sua campagna elettorale si era concentrata sulla necessità di riforme dopo lo scandalo di corruzione che aveva coinvolto l’organizzazione nel 2015. Da quel momento ha lavorato per rafforzare la reputazione della Fifa e ha promosso l’innovazione tecnologica nel calcio, introducendo il Var (video assistant referee) alla Coppa del Mondo femminile in Francia del 2019 e annunciando che la tecnologia sarebbe stata utilizzata anche nel Mondiale maschile in Qatar nel 2022. Quest’ultimo è stato un argomento controverso a causa delle condizioni di lavoro dei lavoratori migranti impiegati nella costruzione degli stadi e delle infrastrutture. Infantino però ha sempre sostenuto che la Fifa stava lavorando per garantire che le condizioni di lavoro dei lavoratori fossero sicure e che i loro diritti fossero rispettati.
