Novità in arrivo sono quelle che riguardano il Nutriscore, ovvero l’etichetta alimentare che si trova sugli alimenti.
Potrà sembrare qualcosa di davvero incredibile, eppure una indagine accurata è arrivata alla conclusione che il Nutriscore, ovvero l’etichetta che si trova su tutti gli alimenti non è poi cosi utile o quantomeno non aiuta, perchè non spiega la porzione consumata dell’alimento e non indica i nutrienti.
Ad averlo sottolineato nella sua intervista per ItaliaOggi è stata Silvia Bagliani, ceo di Mondelez Italia: per chi non avesse capito di che cosa stiamo parlando, si fa riferimento all’etichetta a semaforo presente negli alimenti che indica i valori nutrizionali con una scala di cinque colori, ovvero: verde, verde chiaro, giallo, arancione e rosso.
Ebbene, pare proprio che il motivo per cui si trova su tutte le confezioni degli alimenti non sia poi cosi in linea rispetto a quello che alla conta dei fatti dovrebbe indicare: quindi per chi si affida alla medesima è un pò difficile avere le risposte che sta cercando.
Nutriscore non è utile per la sua funzione? Ecco la verità
Pare proprio che non ci sia alcun dubbio in merito alla questione, l’etichetta che si trova dietro gli alimenti non è davvero utile per quello a cui dovrebbe servire, sempre per ItaliaOggi, Silvia Bagliani conferma: “Il Nutriscore non aiuti in quanto non riporta la dimensione della porzione e l’indicazione del quantitativo dei principali nutrienti per porzione. E che è più in linea alla posizione dell’azienda l’etichettatura NutrInform Battery, che al contrario riferisce ciò che invece manca nel sistema proposto”.
La cosa importante infatti sarebbe quello di avere un sistema di etichettatura uguale ovunque, un sistema differente sarebbe troppo complicato da gestire e quindi la proposta italiana di avere una sola etichettatura nutrizionale è più in linea con la giusta visione della cosa. “Ciò che conta, però, è che l’etichetta nutrizionale sia unica; la stessa in tutta Europa. Sempre sul tema delle etichette è intervenuto anche Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare da gennaio 2023″.
Altra cosa importante su cui anche lei si trova in accordo è quella di ridurre l’uso dei pesticidi per il 65% in Italia e per il 50%in Europa entro il 2035: “Stiamo attenti a che la farina ci aiuti a ridurre il nostro impatto sull’ambiente e crediamo che la via imboccata da Bruxelles vada nella direzione giusta. Ma le transizioni vanno fatte in tempi coretti, affinché la filiera possa riuscire a prendere le precauzioni necessarie”.