Sabotaggio Nord Stream, il presidente russo Vladimir Putin ha rivelato delle importanti novità in merito a quanto successo nei giorni scorsi. A quanto pare sarebbe stata trovata una antenna di un ordigno
Nel corso di una intervista che ha rilasciato all’emittente televisiva ‘Rossiya-1‘, il presidente russo Vladimir Putin ha rivelato importanti novità che riguardano il sabotaggio della Nord Stream. A quanto pare sarebbe stato trovato un oggetto che sembrerebbe essere un’antenna. La stessa che apparterrebbe ad un ordigno esplosivo che è stato rinvenuto durante una ispezione delle acque. Proprio nel luogo in cui, nello scorso mese di settembre, ci sarebbe stata una esplosione lungo il gasdotto. Proprio nella zona economica esclusiva della Danimarca. Lo stesso Paese che, a quanto pare, non avrebbe ancora risposto alla richiesta della Russia di effettuare una verifica.
Queste sono state alcune delle sue parole a riguardo: “Qualche tempo fa, poiché l’esplosione è avvenuta nella zona economica esclusiva danese, Gazprom ha comunque ottenuto dalle autorità danesi il permesso di ispezionare la scena dell’esplosione“. Anche se la stessa Gazprom non si sarebbe fermata a esplorare il luogo dell’esplosione, ma sarebbe andata oltre il gasdotto (a quasi 30 km di distanza dall’esplosione). Tanto è vero che è stato rilevato un piccolo palo sulle giunzioni dei tubi. Anche gli specialisti russi confermano che si possa trattare proprio di un’antenna per gli ordigni.
Sabotaggio Nord Stream, Putin: “Attendiamo permesso dalla Danimarca“
Adesso la Russia sta aspettando il ‘via libera’ da parte delle autorità danesi per approfondire gli studi necessari per andare in fondo a questa vicenda. Magari con il prezioso aiuto da parte di una squadra di esperti che possano rilasciare anche la loro versione a riguardo. E capire se davvero bisogna neutralizzare questo ordigno esplosivo, nel caso ce ne fosse uno. La risposta, però, a dire il vero da parte della Danimarca c’è stata: ovvero che avrebbero dovuto pensarci da soli a questo tipo di problema.
Anche se, lo stesso leader russo, ci ha tenuto a ribadire che le loro dichiarazioni sono apparse del tutto “incerte”. “A quanto pare sono stati piazzati diversi ordigni esplosivi, qualcosa è esploso e qualcosa no. Non si sa per quali ragioni“. Ricordiamo che nel settembre del 2022 c’è stata una esplosione a Bornholm: in quel caso gli investigatori russi hanno aperto un procedimento penale per “terrorismo internazionale“.