La proposta di Fratelli d’Italia con zone franche contro l’abbandono di centri disagiati e di montagna, in modo da non creare effetto-deserto
Ridare vigore all’Italia per evitare l’effetto spopolamento, inserendo delle “zone franche montane” e “abolire il limite del numero minimo di alunni” per le formazioni di classe nei comuni montani. E’ nel testo della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia, e grazie ai deputati Chiara La Porta e Alessandro Amorese e il capogruppo a Montecitorio, Tommaso Foti. Dal 2011 a oggi infatti, l’Italia è rimasta sui 59 milioni e mezzo di residenti, ma se nelle gli abitanti sono aumentati del 2,5%, nelle periferie c’è stata stabilità, ma il problema è nei piccoli comuni dove c’è stato un incredibile calo.
Dati che stanno a significare uno spopolamento in tutti i sensi, tanto che si chiede di tutelare i cittadini che hanno deciso di restare nei comuni, soprattutto in tantissimi borghi, una ricchezza del nostro paese, decidendo di vivere e tutelare quei territori. La proposta di legge di Fratelli d’Italia tende a proteggere e far ricrescere quei comuni che in questo momento stanno soffrendo troppo e rischiano di non esistere più se non si corre ai ripari.
Per rivitalizzare quei comuni incentivi e sgravi fiscali
L’idea del Governo è quella di rivitalizzare quei centri che in questo momento stanno soffrendo. E le ipotesi mess in campo sono diverse, dando come prima input degli incentivi alle imprese già esistenti “da quelle agricole a quelle turistiche” come recita il testo della legge, dando delle vere e proprie agevolazioni fiscali e attrarre in questo modo dei nuovi investimenti, anche e soprattutto con la possibilità di creare ricchezza e movimento economico.
Per le imprese del luogo ci potranno essere tantissime belle novità come quelle delle esenzioni totali da imposte sui redditi e anche l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. Non solo. Ci saranno pochi “paletti”: le agevolazioni fiscali andranno solo ed esclusivamente alle imprese nelle quali almeno il 50% dei dipendenti risiede nel territorio in cui ha sede l’impresa o in un comune con distanza non superiore ai 40 chilometri dalla zona franca montana.