Luciano Ligabue torna nella sale con il nuovo film e parla della sua vita, quella che non cambierebbe con niente al mondo.
Non ha certamente bisogno di presentazioni, Luciano Ligabue, che proprio nella sua intervista per Ansa, parla del grande evento che tornerà nelle sale il 20-21-22 Marzo, si tratta del film musicale su Campovolo 2022. Un appuntamento da non perdere e che i suoi fans, proprio come il grande artista italiano aspettano da moltissimo tempo.
“Immagina qualcosa di cui non puoi fare a meno nella tua vita, e poi immagina che quella cosa ti venga tolta per tre anni. Ecco, Campovolo è stata l’esplosione di un cumulo di emozioni che si sono formate in quei tre anni: frustrazione, impazienza, ansia da prestazione” queste sono alcune delle parole del cantante che ha all’attivo una carriera lunga e di grandi soddisfazioni, la stessa a cui non ha nessuna intenzione di rinunciare.
Il film in questione, cosi come il concerto si apre con le sue parole: “Non cambierei questa vita con nessun’altra” una affermazione importante che lui stesso nella sua intervista per Ansa motiva dicendo: ” Nei due anni di Covid ho capito quanto io sia grato a quello che mi è capitato di vivere”. Insomma davvero qualcosa da non perdere, in attesa della data di Luglio quando tornerà allo Stadio Meazza di Milano e all’Olimpico di Roma.
“30 anni in un giorno, ma vi assicuro che non ci stanno. C’è tanto altro di cui ho goduto e in cui mi sono avventurato” confessa Luciano Ligabue che racconta il film che ben presto tutto il suo pubblico potrà vedere nelle sale e che lui stesso ha presentato al cinema Barberini di Roma.
Il grande evento racconta il concerto del 4 Giugno passato proprio nella sua Campovolo davanti ad una platea di 100 mila spettatori che si erano presentati nella RCF Arena, dopo il lungo stop dovuto al Covid; la regia è di Marco Salom. Il tutto sarà solo un modo per ripercorrere la lunga carriera dell’artista rivivendo una serata indimenticabile, che certamente sarà impossibile da replicare: 30 anni di carriera tra film, musica, teatro e tanta emozione.
“Abbiamo festeggiato lì sempre tappe importanti della mia carriera. La prima volta è stato scelto perché presentavo il mio album più personale e avevo bisogno di farlo ‘a casa’. Nessuno di noi poteva immaginare quello che sarebbe diventato nel tempo. Certo, questo è stato il più sovraccaricato di emozioni, per l’attesa ma anche perché è stato uno uno dei primi concerti dopo la riapertura. C’era bisogno di normalità e anche di celebrare la vita” ha concluso infine.