Il sito ‘Politico’ ha voluto lanciare un vero e proprio allarme in merito alla guerra in Ucraina. In particolar modo a chi starebbe fornendo le armi alla Russia in questo conflitto
Per il sito ‘Politico‘ non ci sono dubbi: la Russia sta ricevendo un grosso aiuto in questo conflitto. In particolar modo con la fornitura di armi e tanto altro. Dietro a tutto questo ci sarebbe un forte Paese che starebbe inviando alle forze di Putin almeno 1.000 fucili d’assalto ed altre attrezzature. Le stesse che potrebbero essere utilizzate nella guerra in Ucraina. Non solo: anche droni e giubbotti antiproiettile. Tanto da citare anche dati commerciali e doganali. A quanto pare si tratterebbe di compagnie cinesi che starebbero aiutando, in questo modo, la Russia. Queste spedizioni si sarebbero verificate tra il mese di giugno e dicembre dello scorso anno.
Questo è quello che riporta ‘ImportGenius‘. Ad inviarli sarebbe stato uno dei maggiori appaltatori della diesa statale del Paese asiatico, ovvero la ‘China North Industries Group Corporation Limited‘. A riceverli la società russa ‘Tekhkrim’. La stessa che fa affari con lo Stato ed esercito russo. Questa la nota ufficiale: “I fucili CQ-A, modellati sull’M16 ma etichettati come “fucili da caccia civili” nei dati, sono stati segnalati in uso della polizia paramilitare in Cina e delle forze armate dalle Filippine al Sud Sudan e al Paraguay“.
Nonostante i dati doganali non mostrino che Pechino stia vedendo una importante quantità di armi a Mosca per questo conflitto, la Cina starebbe collaborando con l’invio di armi alle compagnie russe. Con tanto di attrezzature e tanto altro da utilizzare in Ucraina. Per ‘Politico’ non ci sono dubbi: si tratterebbe della prima conferma che la Cina stia aiutando con fucili ed altro aziende russe. Tra questi fanno parte anche droni che vengono ancora inviati, nonostante “le promesse di almeno una società di sospendere le attività in Russia e Ucraina“.
Resta ancora da capire se la Russia stia utilizzando o meno tutto questo materiale giunto. Nel frattempo la compagnia russa della Tekhkrim non ha risposto a una richiesta di commento inviata tramite e-mail. Non si può dire lo stesso dei droni “Dji” che sono stati visti per questi mesi in alcuni campi di battaglia. L’azienda dei droni non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito. Nel frattempo non cessano le polemiche in quanto sta accadendo.