L’onorevole Giovanni Donzelli torna nuovamente a parlare e lo fa in Aula. Ritornando, in qualche modo, alla vicenda Cospito dove ha dichiarato di aver fatto solamente politica
In merito alla vicenda di Alfredo Cospito (l’anarchico condannato al 41bis) è diventato famoso per via di un suo intervento in Aula che non è passato affatto inosservato. Tanto da criticare quattro colleghi del Partito Democratico. Gli stessi che, a quanto pare, sarebbero andati a trovare l’anarchico in carcere. Subito dopo, però, non ha più rilasciato alcun tipo di dichiarazione. Tanto da rimanere nel suo religioso silenzio. Dopo un mese e mezzo, però, è ritornato nuovamente a parlare e a ribadire il proprio pensiero. In questo periodo non ha voluto rispondere alle accuse che arrivavano da parte delle opposizioni. Con il semplice obiettivo di non alzare i toni. Proprio come ha chiesto agli altri membri del partito della Meloni.
II Giurì d’onore della Camera ci ha tenuto a precisare che le sue intenzioni non erano assolutamente quelle di offendere il Pd. Nel corso di una intervista rilasciata alla ‘Stampa‘ ci tiene a ribadire che si è costruito un caso mediatico fin troppo grande. Tanto è vero che si sarebbe alzato un polverone del tutto inutile secondo il politico. Queste sono alcune delle sue parole al noto quotidiano: “Hanno rallentato le istituzioni e minacciato l’Aventino. Hanno addirittura chiesto il Giurì d’onore per poi farsi dare torto. Se pensassi soltanto al bene di Fratelli d’Italia invocherei lunga vita a questa opposizione inconcludente, ma spero in un’opposizione istituzionale”.
Donzelli: “Sono sotto scorta. Meloni accusata in maniera grave“
In merito alle sue parole rilasciate in Aula ha precisato che sono le stesse ed identiche che ha detto al Giurì e non ha alcuna intenzione di cambiare il proprio pensiero. “Addirittura sono stato accusato per rispetto istituzionale. Secondo loro avrei dovuto dire quello che ho detto in un luogo diverso. Un parlamentare se ha qualcosa da dire lo deve fare in Parlamento. Non siamo lì solo per premere bottoni. Questo è il nostro modo di fare politica“.
Altro che toni duri o altro. Nessuna autocritica: “Se qualcuno si scandalizza sui toni aspri ricordo che da altre parti sono state dette cose molto più pesanti nei nostri confronti. Alla Meloni hanno detto che aveva le mani sporche di sangue per la tragedia di Cutro. Addirittura di essere la mandante dell’omicidio di Willy Monteiro“. Adesso, però, Donzelli vive sotto scorta: “Ho fatto una denuncia politica nelle istituzioni, difendendo lo Stato dalle minacce degli anarchici e il 41 bis. Spero che presto gli agenti possano tornare a tutelare la sicurezza dei cittadini comuni”.