Carlo Calenda reitera il concetto. e questa volta lo fa al Corriere della Sera. “Quello dell’alleanza, peraltro tra persone che la pensano diversamente su tutto, è un tema inesistente”. Così il leader di Azione, chiude di nuovo su un unione a sinistra
Sul palco del Palacongressi di Rimini, aveva provato a rubare la scena ad Elly Schlein. Il confronto definito proficuo dalla moderatrice d’eccezione, Lucia Annunziata, tra il leader del Terzo Polo Carlo Calenda, la segretaria del Pd appunto, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni, tutti ospiti del padrone di casa Maurizio Landini, aveva mostrato spunti di riflessione, temi di convergenza , come terreni sui quali difficilmente si troverà mai un accordo.
E lo stesso Calenda, numero uno di Azione, aveva voluto sottolineare soprattutto le distanze coi colleghi sul palco del XIX congresso della Cgil. Lo stesso che un giorno dopo avrebbe ospitato lo storico intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Non accadeva da 27 anni che un capo del Governo, andasse nella “tana dei leoni”.
Centrosinistra, Calenda insiste “Quello dell’alleanza, teme inesistente”
Ma tornando alla seconda giornata del Palacongressi e alle parole di Carlo Calenda “Potrei governare con le persone che sono qua? No. Volete il racconto ‘all you need is love’ o come stanno le cose?”, aveva risposto piccato il politico che preferisce sempre passare da antipatico e prendersi pure qualche fischio, piuttosto che parlare un politichese decisamente più ruffiano, ma meno vero. Calenda aveva poi continuato” Io voglio fare cose insieme” alle altre forze di opposizione a partire dalla difesa dei principi costituzionali, la sanità e scuola pubblica ma non si possono fare se non ci chiariamo sul come e sulle priorità, sennò è sempre la solita retorica”. Chiaro e sin troppo diretto il leader del terzo polo, in barba a tutte le più banali regole sull’ospitalità. Un modo il suo per marcare il territorio, ma anche per sottolineare ancora una volta dove stanno le differenze tra lui e gli altri.
Carlo Calenda al Corriere della Sera: “Sulla sanità ho avanzato una proposta precisa a Conte e Schlein”
E siccome repetita iuvant, meglio scandire il concetto a chiare lettere attraverso un’intervista, quella che il segretario di Azione ha rilasciato stamane al Corriere della Sera ” Ma non c’è nessuna alleanza da fare perché non ci sono elezioni. Le prossime consultazioni sono quelle europee con il proporzionale. Quindi quello dell’alleanza, peraltro tra persone che la pensano diversamente su tutto, è un tema inesistente. Oggi la cosa che va fatta è, se è possibile, coordinare le opposizioni sui temi prioritari. Perciò ho avanzato una proposta precisa sia a Conte che a Schlein: chiedere a Meloni di mettere tutti i soldi disponibili per azzerare le liste d’attesa nella sanità”. Calenda prosegue nell’intervista sostenendo che Pd e Stelle non capiscano un concetto base “Questo modo di approcciare le cose garantisca alla destra di riuscire a stare al governo per i prossimi 5 anni”.
Uno dei due leader del Terzo Polo poi, è convinto che la neo segretaria Pd abbia sbagliato tutto il suo intervento in Parlamento, durante il question time alla Camera dei deputati (il primo per Giorgia Meloni) sul tema del salario minimo e nell’intervista al Corriere della Sera rilancia apposta sulla sanità. E proprio dal palco di Rimini, anche Elly Schlein aveva mostrato di voler combattere la medesima battaglia, solo che la neo segretaria dem si era addiittura spinta oltre “vediamoci fuori da qui, senza le luci delle telecamere. Chiudiamoci in una stanza e non ne usciamo fino a quando non avremo trovato proposte concrete sulle quali provare a lavorare”. Insomma se non l’idea di un patto, sicuramente Elly Schlein aveva dato prova di volere essere la guida di una sinistra con elementi di centro. “Chiamatelo il patto dell’Antipapete” aveva suggerito maliziosa Lucia Annunziata.
Carlo Calenda su nuovo partito col Terzo Polo “Spero che anche qualcuno del Pd si dia una svegliata”
Intanto però Carlo Calenda pensa ai fatti di casa sua e nella chiusura dell’intervista al Corriere della Sera ricorda “Abbiamo fatto una riunione l’altro giorno e siamo in sintonia su tutto, quindi io adesso inviterò formalmente +Europa e liberali a far parte del processo costituente che deve arrivare a dare vita a ottobre a un partito unico. Spero che anche qualcuno del Pd si dia una svegliata: Tinagli, Gori, ma persino Bonaccini che la pensa diversamente da Schlein su tutto. Oggi il Pd è a metà tra Sinistra e libertà e i Verdi e chi lì dentro non condivide queste idee dovrà fare chiarezza”