Mathieu van der Poel ha vinto la sua prima Milano-Sanremo con un vero e proprio capolavoro. Qualche rimpianto per Filippo Ganna.
Dal sogno alla realtà per Mathieu van der Poel. L’olandese in passato aveva detto di voler vincere la Milano-Sanremo in solitaria con uno scatto sul Poggio e così è stato. Il nipote di Poulydor in questa edizione è riuscito a fare la differenza proprio sull’ultima ascesa e poi andare da sono fino all’arrivo di via Roma.
Qualche rimpianto per il nostro Ganna. Filippo ha chiuso al secondo posto, ma sembrava avere le gambe anche per seguire van der Poel. Purtroppo, però, non è riuscito a rispondere subito e quindi ha dovuto alzare bandiera bianca e accontentarsi del piazzamento. A completare il podio è stato van Aert mentre il grande favorito Pogacar si deve accontentare della quarta posizione.
Il resoconto della Milano-Sanremo
E’ stata una Milano-Sanremo senza particolari sorprese almeno nella prima parte della corsa. Il gruppo ha lasciato andare la fuga controllando la corsa senza particolari problemi. La battaglia tra i migliori è entrata nel vivo solamente intorno ai -50 km quando le squadre dei principali favorite hanno deciso di mettersi a tirare e riprendere gli attaccanti (ricongiungimento arrivato poco prima dell’inizio della Cipressa ndr).
A differenza degli altri anni, la prima salita non ha fatto nessuna selezione. Anzi, il gruppo è andato abbastanza piano tanto che sono rimasti un centinaio di corridori con i migliori. Discorso diverso, invece, sul Poggio dove a rompere gli indugi è stato Pogacar, con Ganna alla sua ruota. Un po’ più staccati van Aert e van der Poel. All’improvviso, però, quest’ultimo sulla parte finale dell’ascesa ha deciso di provare l’allungo ed è stato quello decisivo. Nessuno, infatti, è riuscito a tenere la sua ruota ed alla fine è arrivato sul traguardo a braccia alzate come suo nonno 69 anni fa.
Rimpianto Ganna
L’Italia deve rimandare ancora una volta il suo appuntamento con il ritorno alla vittoria alla Milano-Sanremo. Ganna sicuramente ha dimostrato di avere le qualità per poter vincere la classica e il secondo posto di oggi è sicuramente ricco di rimpianti visto che le gambe per seguire van der Poel c’erano, ma è mancato il guizzo giusto.