Fratelli d’Italia, il sottosegretario Paola Frassinetti, lancia una vera e propria provocazione per quanto riguarda l’inno di Mameli. Istituirlo in edifici molto importanti, con il solo scopo di insegnare bene le parole e non solo
Ci ha pensato direttamente Paola Frassinetti di Fratelli d’Italia a lanciare una idea in merito ad una questione molto sottovalutata. Da come avete ben potuto capire ci stiamo riferendo all’inno del nostro Paese: ovvero a quello di Mameli. Troppo spesso ignorato, messo da parte e fatto passare in secondo piano. Tutto questo, per lei, è a dir poco inaccettabile. Tanto è vero che ha pensato di istituirlo partendo proprio dalle scuole. L’attuale sottosegretario all’Istruzione ed al Merito, nella giornata di ieri, è tornata a parlare di questa vicenda. Come aveva fatto nel 2012 la sua compianta collega Maria Cosca, appartenente al Partito Democratico.
Cosa ha fatto quest’ultima? Nel 2012 fu approvata una legge, di sua firma, dove si prevede l’insegnamento dell’inno di Mameli (ed anche il significato della bandiera tricolore del nostro Paese) ed anche della giornata del 17 marzo in tutte le scuole di Italia. Tanto è vero che lo stesso ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha voluto inviare una circolare a tutti gli istituti scolastici con un solo obiettivo: ovvero quello di poterne sollecitare l’applicazione e fare in modo che tutto questo possa avvenire. A dire il vero se ne stava parlando già da un po’ di tempo, ma non è assolutamente da escludere che tutto questo possa avvenire.
Inno di Mameli nelle scuole? La Frassinetti lancia la sua idea
La Frassinetti, in merito alla circolare lanciata proprio dal ministro dell’Istruzione, ha dato il suo consenso ed anche approvazione in merito a questa idea. Aggiungendo, tra l’altro, che in questo modo si vanno a valorizzare i valori promossi dalla legge e che queste ultime vadano a diffondersi in tutte le scuole del nostro territorio.
In merito a questa idea non è assolutamente mancato un pensiero alla sua collega Maria Coscia, scomparsa l8 novembre del 2019. Una stimata parlamentare che, tutt’ora, il Pd (ed anche gli altri partiti) la ricordano con molto affatto. Fu proprio lei, insieme alla Frassinetti, che si era battuta per questa legge.