Nemmeno il tempo di riassaporare panchina e spogliatoio che già arriva la prima delusione, ma lui tira dritto
Grandonilandia, altro che Zemanlandia. Il boem torna tutto col suo splendore, ma anche con un metodo che, forse, ha fatto il suo tempo e non si capisce se è davvero una metodologia o un modo per sfogare la rabbia per l’ennesima sconfitta. Testardo, permaloso ma comunque sorridente. E con almeno lo stesso difetto di sempre: andare avanti senAlmeno per ora, poi il tempo lo dirà se ha fatto il suo tempo oppure può ancora dettare legge con le sue idee e i suoi schemi. Quella di Sebastiani, presidente del Pescara, è la mossa della disperazione, richiamare Zednek Zeman e riprovare l’assalto alla serie B per poi sognare, cosa ancora non si sa. Nel frattempo il tecnico boemo si risiede in panchina entusiasta come un bambino che scopre o riscopre, fare voi ndr) il fascino di squadra da protaonsta.
Torna sulla panchina e cerca ancora di dettare legge con le sue idee e i suoi metodi. Certo, la squadra vista a Messina non è stata proprio delle migliori: squadra svogliata e con poca voglia di sacrificarsi, tanto che sul campo tutto questo si evince senza problemi. Forse, lì per lì, non se ne è accorto nemmeno Sdengo che, imperterrito, non molla e va avanti per la sua strada e filosofia.
E’ rientrato da poco sulla panchina, una passione non certo un lavoro per l’allenatore boemo, almeno questo è quello che ha sempre detto. E’ tornato in una delle piazze dove è amato di più, Pescara. Una città dove fare calcio è complicato perché la gente del posto segue la squadra come se fosse la cosa più importante della città. E chissà che non sia stata questa la motivazione che ha spinto l’allenatore ex Lazio e Roma a rientrare dalla porta principale.
Il Pescara è andato a giocare a Messina, una delle ultime squadre della classifica. Forse i giocatori pensavano di fare un sol boccone, invece hanno preso una sonora lezione, tecnica e tattica, soprattutto la seconda. Per questo, forse, il boemo ha deciso di far alzare i giocatori verso le sette della mattina per por portarli a fare un allenamento punitivo. La scelta dell’i pianto era fondamentale perché l’allenatore ha scelto uno stadio dove c’erano i gradoni, scale grosse che servono da tribuna, dove la gente si siede per assistere alla gara. Zeman, con i giocatori riluttanti nel fare avanti e indietro per quasi una mezzora si sono messi lì a correre e sudare. Ma possibile che nel 2023, il povero boemo è csotretto a far fare i gradoni alla squadra perché non so applica? Perchè la motivazion è sempte e solo queslla.