Il regista, tifoso doc biancoceleste, ha parlato in esclusiva a Notizie.com. Mancano poche ore al fischio d’inizio: “Sarò allo stadio, ecco cosa temo e su chi punto”.
Il derby più sentito d’Italia, forse d’Europa. Si avvicina Lazio-Roma, si affrontano due squadre e due modi di pensare agli antipodi. In palio non solo la rivalità cittadina: stavolta c’è un bel pezzo di Champions League in ballo, con Sarri al momento terzo e Mourinho che rincorre con soli 2 punti di distanza (in mezzo il Milan quarto incomodo). “Inutile fare pronostici, con la Lazio è impossibile. Non è scaramanzia, è conoscenza della materia…”: Paolo Genovese, regista e tifoso biancoceleste doc, ha parlato in esclusiva a Notizie.com.
Paolo Genovese, questo derby è come gli altri o vale di più?
“Tutti i derby sono importanti, questo lo è particolarmente. Lazio e Roma sono appaiate nella lotta Champions, il risultato diventa fondamentale per la classifica e anche a livello psicologico. Sarà molto sentito, delicato”.
La lotta per lo stesso obiettivo accende la sfida, insomma.
“Le possibilità di arrivare tra le prime quattro sono alte per entrambe. Inter e Milan hanno avuto diversi passi falsi, la Juventus ha ricevuto la penalizzazione in classifica, vedremo cosa succederà. L’accesso in Champions, per due club come Lazio e Roma, è qualcosa di vitale, economicamente parlando”.
Prevale la fiducia o il timore?
“Sono intimorito dagli alti e bassi della Lazio, non si sa mai che tipo di partita farà. Può giocare come contro il Napoli, centrando l’impresa. Poi invece cedere contro avversarie di media-bassa classifica. Una squadra schizofrenica. L’assenza di Immobile è un aspetto negativissimo: Ciro, per le sue capacità, diventa imprescindibile come trascinatore, non solo come bomber”.
Hai condiviso le mosse tattiche e comunicative di Sarri dell’ultima settimana?
“Sarri è uno che non molla mai, non credo abbia mai pensato di uscire volutamente dalla Conference. La Lazio è andata in Olanda e se l’è giocata, però ovvio tenere conto del derby nella formazione e nei cambi. Al contrario, sarebbero state scelte irresponsabili. Di Sarri, poi, mi piace una cosa: a differenza di altri, ha sempre detto che il derby non è una partita come le altre. Giusto così, e stavolta in palio non ci sono solo i 3 punti. Chi vince si porta a casa entusiasmo ed energia positiva per lo spogliatoio. La Lazio potrebbe staccare la Roma di 5 punti, non è poco”.
Cosa temi di più della Roma?
“L’ho vista in Europa League, quindi dico la difesa. Bella compatta, sono difficili da superare. Senza Immobile è ancora più difficile. Il loro muro può fare la differenza, non sarà facile segnare”.
Un calciatore su cui riponi le speranze?
“Milinkovic, se gioca come sa… Può essere l’uomo derby. Anche Pedro potrebbe colpire: ha voglia, mentalità ed esperienza giuste per queste gare”.
Sei scaramantico? Come ti avvicini al fischio d’inizio?
“Andrò allo stadio, ma non ho nessuna ritualità. Non sono particolarmente scaramantico, non rispondo sui pronostici soltanto perché la Lazio è indecifrabile. Ha battuto tutte le big, poi al momento della svolta come a Bologna, con la possibilità di salire al secondo posto, ecco che arriva il black out e la squadra si blocca. Non è sacramenzia, è conoscenza della materia”.