Uno degli autori della celebre serie televisiva, grande tifoso giallorosso, ha commentato il derby perso contro la Lazio ai microfoni di Notizie.com: “L’unica cosa bella è il pubblico, tutto il resto è inguardabile. Nel calcio per provare a vincere devi anche tirare in porta”
La delusione per il derby perso è alta in casa giallorossa, la Roma di Mourinho è uscita sconfitta per la seconda volta consecutiva nella stracittadina con il punteggio di 1-0, mettendo in evidenza una lunga serie di lacune di cui ha approfittato la Lazio di Sarri. Per parlare di quanto accaduto all’Olimpico, la redazione di Notizie.com ha contattato in esclusiva Giacomo Ciarrapico, uno dei tre autori della celebre serie televisiva “Boris”, nonché grandissimo tifoso romanista: “A me piace il gioco del calcio. E nel gioco del calcio per vincere devi fare gol. E per fare gol devi tirare in porta. L’unica cosa bella è il pubblico, tutto il resto è inguardabile. Abbiamo un capitano, Lorenzo Pellegrini, che calcia solo le punizioni, per il resto è fermo. A questo punto facciamo giocare Totti che le batte meglio“.
Sul derby di ieri ha influito in modo particolare anche l’espulsione di Ibanez al 32′: “Sì, abbiamo giocato in dieci, ma quegli errori, come con Kumbulla che dà quel calcione con il Sassuolo, accadono perché i giocatori entrano in campo con un’inutile ferocia, l’atteggiamento di Mourinho, una specie di garra che garra non è, è semplicemente nervosismo e isteria. Se noi mettessimo la stessa verve nelle azioni saremmo primi in classifica. È davvero insopportabile. Da abbonato ci vado veramente poco volentieri allo stadio. Preferisco vedere il Brighton di De Zerbi. Non è che mi aspetto di vedere una squadra come il Benfica, che gioca un calcio pazzesco, mi accontenterei di giocare come la Lazio, perché almeno Sarri ha dato un’identità. Mourinho non ha un’idea“.
E il motivo di questa rabbia, secondo Giacomo Ciarrapico, sta proprio nell’atteggiamento di Mourinho: “Adesso tutti i giocatori hanno la ‘sindrome Mancini’. Lui già di suo protesta comunque per ogni episodio, ora lo fanno tutti. Come se ci fosse una febbre. Ma d’altronde l’allenatore parla sempre e solo di quello, quando invece andrebbe fatto il conteggio dei tiri in porta della Roma. Sono pochissimi e senza Dybala saremmo a centro-classifica. Poi va detto nel mercato di due estati fa ha speso più di tutte le altre squadre di Serie A, quindi non è nemmeno l’organico il problema. Quelli che voleva glieli hanno dati: gli hanno preso Matic, Wijnaldum, Camara per sostituirlo quando si è infortunato, Dybala, Abraham. Quest’ultimo lo ha voluto lui, anche se adesso lo mette in panchina. E pensare che avevamo un giocatore fortissimo come Dzeko, che doveva essere convinto a rimanere a Roma. Quella è un’altra cosa che Mourinho avrebbe dovuto fare. E lui non ha niente a che vedere con Abraham, a partire dai fondamentali fino al modo di vedere la porta. Poi abbiamo un altro ex giocatore come Belotti a completare il reparto“.
Infine, l’autore di Boris mostra tutta la sua preoccupazione per il finale di stagione: “La Roma è in corsa per la Champions perché è uno stranissimo campionato, ma andando avanti di questo passo rischia di arrivare sesta dietro l’Atalanta. E in Europa League ci sono squadre quattro volte più forti, a partire dalla Juventus. Lì c’è un allenatore che insegna calcio. Per quanto il gioco di Allegri possa sembrare di 15 anni fa, poi quando entrano in campo impostano le partite come vuole lui“.