Sei nuove mega città, cioè metropoli con una popolazione superiore ai 10 milioni di abitanti, emergeranno nel mondo entro il 2030 e dovranno affrontare problemi importanti
Cosmopolita, innovativa, iperconnessa, questa la fotografia della megalopoli del Terzo millennio che diventerà un laboratorio di coesione sociale e benessere. Ma che dovrà affrontare problemi ancora più difficili di adesso, prestando la massima attenzione a diseguaglianze, inquinamento e al cambiamento climatico che potrebbe essere ancora più esasperato.
Negli ultimi 50 anni si è registrato uno sviluppo demografico incredibile, le grandi metropoli hanno visto, grazie anche alla tecnologia che ha portato alla costruzioni di edifici in grado di ospitare migliaia di abitanti, una crescita esponenziale. Basti pensare che negli ultimi 10 anni, 26 delle 33 megalopoli esistenti nel mondo erano nei paesi in via di sviluppo e nei prossimi dodici anni toccherà proprio a questi paesi dominare la scena delle mega-città, con 6 nuove immense metropoli che si svilupperanno nei prossimi dodici anni.
Entro il 2050, il 68% della popolazione mondiale vivrà in un grande centro urbano, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Questo il risultato di un recente studio del “World Urbanization Prospect”, pubblicato lo scorso anno dal Dipartimenti Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite, sullo sviluppo delle metropoli nel mondo. Un fenomeno che, abbinato all’esponenziale crescita demografica, rischierà di mandare al collasso i principali certi urbanizzati del pianeta, soprattutto quelli meno pronti ad assorbire e ospitare un aumento di tale portata che dovrà anche confrontarsi con problematiche ancora più grandi di quelle che siamo costretti ad affrontare oggi. In alcune città la pandemia ha stimolato una spinta alle riforme e una collaborazione senza precedenti tra tutti i livelli di governo, e ciò ha reso possibile per la prima volta una serie d’iniziative che si sognavano da tempo, come la chiusura delle strade, la ristorazione all’aperto e lo sviluppo d’una rete di biciclette connesse. Le amministrazioni comunali che hanno saputo cogliere l’attimo sono riuscite a migliorare la qualità della vita delle loro città.
Le megacittà, ovvero gli agglomerati con oltre 10 milioni di abitanti, rappresenteranno la realtà sociale ed economica più dirompente del prossimo futuro. Se ben organizzate, diventeranno laboratori sociali in grado di forgiare nuove forme di appartenenza, di cittadinanza, di innovazione tecnologica e di crescita. Ma se gestite male, diventeranno i luoghi di polarizzazione delle disuguaglianze e delle tensioni sociali: terreno fertile per quel populismo che già oggi cresce anche per l’avversione verso le élite cosmopolite e globalizzate delle ricche megacittà. Potrebbero portare infatti a un aumento di fenomeni allarmanti, come quello della criminalità, del traffico congestionato e dell’inquinamento urbano.