A parlare con Libero è il marito del giornalista Tommaso Cerno, candidato in Friuli Venezia Giulia con Fdi: “Basta stereotipi”
Un leitmotiv che da sinistra fa da sempre il giro, la difesa dei gay è una cosa che si da solo da quella parte e basta, o non è così? A sentire Stefano Balloch, marito e compagno del giornalista Tommaso Cerno pare proprio che non sia una prerogativa solo della sinistra. “Destra “omofoba e troglodita”? Sono retaggi del passato. Gli stessi che portano a dire che la cultura appartenga solo alla sinistra e non alla destra. La mia candidatura con Fratelli d’Italia è proprio la testimonianza che non è vero. Che sono solo degli stereotipi“.
Già perché Balloch è candidato con Fratelli d’Italia alle Regionali del Friuli Venezia Giulia, anche perché la sua è un’esperienza molto importante dal punto di vista amministrativo, considerato che ha fatto anche il sindaco di Cividale. Non solo. E anche, e soprattutto, è il marito di Tommaso Cerno, ex senatore del Pd e ora direttore de L’Identità. E quello che più colpisce, almeno qualche ignorante che vede le cose solo da una parte, è che Balloch è omosessuale. E sta con Giorgia Meloni. Ma come è possibile? «Credo guardando alla mia storia ventennale di amministratore. Cividale del Friuli è diventata patrimonio dell’Unesco durante il mio mandato. Ho fatto tanta esperienza sul campo e penso sia questo il motivo che ha indotto FdI a candidarmi. $ un partito che premia la competenza».
Balloch era originariamente con Forza Italia, ma adesso è candidato con Fratelli d’Italia, un cambiamento quasi radicale anche se a lui stesso gli piace definirlo naturale. «Parlo per il Friuli Venezia Giulia: credo si sia persa la spinta berlusconiana originaria e non sia stato favorito il rinnovamento, restringendo gli spazi dove potersi esprimere. Cose che invece ho trovato in FdI».
A Milano qualche giorno fa le famiglie arcobaleno sono scese in piazza per manifestare e far riflettere il governo sui diritti dei figli delle coppie omogenitoriali, un argomento delicato anche e soprattutto per Stefano Balloch. “In questo Paese manca da troppi anni un vero dibattito per aggiornare la nostra legislazione su questi temi. Il governo ha fatto bene a evitare che ogni singola amministrazione, come a Milano, potesse fare di testa propria. Immagini che caos. Però serve discuterne”.