L’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa” dove si è soffermato su alcuni contesti. Anche se filtra tutt’altro che ottimismo dalle sue parole
Molto pessimista Giulio Tremonti. Non vede di buon occhio l’attuale contesto economico del nostro Paese. Anzi, in una intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa” fa sapere che oggi le cose sono ben peggiori rispetto a quelle che si registravano nel 2008. Le prospettive del domani, fa sapere, possono anche essere del tutto positive. Anche se bisogna fare un bel po’ di conti con le complicate circostanze che ci sono oggi. In merito alla crisi di quindici anni fa, l’ex ministro aggiunge che non è stata del tutto eliminata. Anzi, la situazione che si sta vivendo adesso è ben peggiore rispetto a quella del 2008. Insomma, non proprio delle buone notizie.
Per quanto riguarda la questione sul passaggio dall’austerity alla liquidity fa sapere che la massa monetaria non deve essere contabilizzata in miliardi. Ma in trilioni, ovvero tre volte tanto la ricchezza economica globale. Le incertezze in questo campo non mancano. In merito alla vicenda della Credit Suisse (acquistata dai “rivali” della Ubs per circa 3 miliardi di franchi svizzeri) fa sapere: “Tutto questo non è altro che il prodotto di una globalizzazione troppo veloce e senza regole“. In parole povere si sta assistendo ad una vera e propria chiusura di un ciclo iniziato 30 anni fa. “Senza la finanza non ci sarebbe stata la globalizzazione“.
Tremonti, che stoccata alla Banca centrale Europea
Come fare per poter uscire dalla crisi della globalizzazione? Su questo Tremonti la la risposta: ovvero cercare di individuare nell’economia la soluzione dei problemi. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Con una stagione di regole. Passando dalla finanza alla politica. Dal commercio libero a quello giusto“. Nel corso dell’intervista, però, non ha potuto non lanciare una vera e propria frecciatina nei confronti della Banca Centrale Europea (Bce). La stessa che, la scorsa settimana, ha deciso di portare i tassi di rialzo al 3,5%. Scatenando non poche polemiche in merito.
Proprio sulla Bce fa sapere che stanno facendo molta fatica a comprendere la realtà che hanno creato. Tanto da contestare l’operato dei banchieri. Gli stessi che sono stati accusati di aver ignorato la forza dei computer attivi nella finanza. Su questo si aspetta delle risposte. Quali? Gli eurobond per il Covid-19 e il sostegno all’Ucraina hanno rappresentato una sorta di riscatto dell’Unione europea. In conclusione dice la sua sulla “speculazione”: la stessa che, a detta sua, avrebbe appena iniziato il suo “sinistro lavoro” e che deve essere considerato come il vero nemico.