Vendevano auto rubate a possibili acquirenti. Un giro che è stato scoperto dalla polizia che ha effettuato le prime misure cautelari
Il loro obiettivo era quello di vendere, ad ignari acquirenti, delle auto. Fino a qui tutto normale, se non fosse per il fatto che le vetture in questione risultino rubate o indebitamente appropriate ai danni di società leasing. Un giro che è durato fino a quando la polizia non li ha scoperti ed identificati. Ci troviamo a Caltanissetta dove la squadra mobile ha avviato le prime indagini in merito a questa vicenda. Il tutto coordinate dal vicequestore aggiunto Antonino Ciavola. Sono state eseguite delle indagini preliminari: si parla di nove misure cautelari che sono state emesse dal Giudice (su richiesta da parte della Procura della Repubblica Distrettuale di Caltanissetta).
Cinque di loro sono accusati di aver “promosso, costituito e partecipato a un’associazione per delinquere”. Rubavano auto e realizzavano truffe ai danni di società finanziarie. Le stesse che rivendevano ad acquirenti per cercare di guadagnarci su. Le accuse sono gravi visto che si parla appunto di: falsità materiale commessa dal privato in atti pubblici, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, truffa, ricettazione e riciclaggio. Per gli altri quattro, invece, è scattato il provvedimento cautelare. Il tutto ha avuto inizio dopo alcuni controlli che sono stati fatti dalla Polizia Stradale di Caltanissetta nel 2020, dove erano apparsi i primi dubbi sulla provenienza di alcune auto.
Vendevano auto rubate, blitz della polizia: scattano misure cautelari
In merito a questa vicenda è stata, di particolare importanza, la denuncia effettuata da alcuni cittadini. Gli stessi che, a quanto pare, sono state vittime di questa truffa. A quanto pare gli indagati avrebbero rivenduto automobili oggetto di furti o di appropriazioni indebite ai danni di società di leasing. Una operazione che, fanno sapere gli inquirenti, è andata a lungo per un bel po’ di tempo fino a quando non sono passati all’azione.
Come agivano? Con la sostituzione delle targhe a seguito della presentazione di false denunce di smarrimento, formazione di atti notarili falsi ed anche dall’utilizzo di autoveicoli con la numerazione del telaio ribattuta simulandone la provenienza estera. Nel corso di queste indagini sono state ben 54 le vetture che sono state rinvenute. Non solamente in Sicilia (in tutte le province), ma anche in altre regioni. Un danno che raggiunge i 200mila euro. Auto che sono state sequestrate, con dei veri e propri blitz, in alcune città come: San Cataldo, Agrigento, Catania, Avellino e Reggio Calabria.