Steccato di Cutro, arriva la testimonianza da parte di uno dei superstiti alla tragedia del 26 febbraio: c’è la confessione da parte dell’uomo. A riportare il tutto ci ha pensato l’agenzia di stampa ‘Ansa’
Tra pochi giorni sarà esattamente un mese dalla tragedia che ha colpito non solamente la città di Steccato di Cutro (provincia di Crotone), ma tutto il nostro Paese. Ovvero quella relativa alla strage del barcone dei migranti distrutto alle coste calabresi. Il bilancio è gravissimo. Proprio nelle ultime ore il ritrovamento dell’88ma vittima. Si tratta di un uomo: difficile ipotizzare la sua età visto che le condizioni in cui è stato ritrovato erano impossibili. Purtroppo si tratta di una cifra che, con il passare dei giorni, potrebbe aumentare ancora di più. Quindi non è assolutamente da escludere che il mare calabrese possa restituire il cadavere di qualche altra persona che non ce l’ha fatta.
Nel frattempo, però, arrivano degli importanti aggiornamenti da parte di chi, quel terribile giorno, è riuscito a salvarsi. Ad organizzare questo “viaggio della morte” sarebbe stato un gruppo di turchi. Gli stessi che si sarebbero fatti pagare il viaggio da tutti. Questo è quello che arriva direttamente dalla deposizione in incidente probatorio di un naufrago. Lo stesso che ha riferito che, coloro che sono riusciti a salvarsi, sono stati fotografati o sono stati fotografati dai familiari. In merito a ciò la testimonianza non sarebbe stata del tutto chiara. Solo in questo caso i trafficanti hanno saputo chi fosse vivo in quel momento.
Lo stesso naufrago superstite ha ammesso di aver pagato il viaggio per 8.300 vincolati. In caso di arrivo li avrebbero ricevuti tramite money transfer. Nel frattempo continua la lotta da parte del governo che sta cercando di fare chiarezza in merito al tema, appunto, dell’immigrazione.
Continuano a spuntare altre chat ad opera dei trafficanti che continuano ad organizzare viaggi. A quanto pare il prossimo barcone (in arrivo dalla Tunisia) dovrebbe giungere a Lampedusa nella giornata di giovedì. Vigili del Fuoco e Guardia Costiera sono pronti nel caso in cui fossero chiamati ad agire.