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Curiosità

‘Il verso dell’assiolo’ di Davide Pappalardo, uno scrittore doc

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Arianna Di Pasquale

A cura di Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger. Oltre a quest’ultimo romanzo, l’autore ho collezionato altri successi con i procedenti lavori: scopriamone di più

Davide Pappalardo è nato nel 1976 alle pendici dell’Etna. Oggi vive e lavora a Bologna. Al suo attivo ha quattro romanzi e diversi racconti. L’ultimo romanzo è Il verso dell’assiolo (Pendragon – 2022). Con Buonasera signorina (Eclissi 2016) ha vinto il premio Nero Digitale al Garfagnana in Giallo. Con Che fine ha fatto Sandra Poggi? (Pendragon 2019) ha vinto il Booktrailer Premium al Festival delle Arti a Cartoceto (finalista anche al Trailers film fest a Milano). Sempre con ‘Che fine ha fatto Sandra Poggi?’ è stato tra i cinque finalisti del premio Giallo Indipendente. Nel 2022 è stato uno dei tre curatori di ‘Pirati e gregari (Augh!)’, antologia dedicata al ciclismo. Un suo racconto in edizione ebook, ‘Doppio Inganno’ (Todaro 2017), nel 2021 è diventato un audiolibro.

Quando hai scritto il tuo primo libro?
Il mio primo libro è stato ‘Milano Pastis’, scritto nel 2014 e pubblicato nel 2015. È un romanzo ispirato ad un fatto realmente accaduto: la rapina di via Monte Napoleone dell’aprile del 1964. Per scrivere Milano Pastis mi sono dovuto documentare tanto per calarmi nel contesto dell’epoca“.

Desideravi fare lo scrittore sin da bambino?
Sì, ti racconto un aneddoto. Qualche anno fa, mentre stavo per rientrare a Bologna dalla Sicilia, ho trovato in valigia un vecchio quaderno dalle pagine ingiallite ed i bordi laceri. Dopo un’occhiata stavo per buttarlo via, quando vengo fermato da mia mamma. Il quaderno conteneva e contiene un racconto ambientato nei “bassifondi” di S. Venerina, paese etneo in cui ho vissuto i primi anni della mia vita. È la mia prima “opera letteraria”, scritta a 12 anni nel 1988, una storia che vede come protagonisti tre giovani investigatori alle prese con un mistero“.

Quali sono i tuoi riferimenti ispirazionali nell’arte della scrittura?
Scrivo in particolare hard-boiled. Il genere hard-boiled è caratterizzato dalla presenza dell’investigatore privato che affronta le ingiustizie, spesso con cinismo e disillusione. Di conseguenza i riferimenti sono i pilastri storici del genere: Raymond Chandler, Dashiell Hammett, Ross Macdonald. Ma i miei riferimenti letterari sono molto più ampi , molteplici e diversificati. Per fare qualche nome e non da poco, ti cito solo Leonardo Sciascia“.

‘Il verso dell’assiolo’, Davide Pappalardo – Notizie.com

Quale progetto editoriale ti rappresenta di più? Puoi gentilmente raccontarci la sua genesi?
Il romanzo che mi rappresenta di più è ‘Che fine ha fatto Sandra Poggi?’ È il mio primo romanzo pubblicato con Glam di Pendragon, la collana diretta da Alessandro Berselli e Gianluca Morozzi. Sono stati proprio i due scrittori bolognesi a contattarmi nel 2018 per pubblicare con Glam e per me è stato davvero un onore e un piacere poter lavorare con due scrittori affermati come loro. Si tratta poi di un romanzo nel quale il protagonista è Libero Russo, un mio personaggio a cui sono particolarmente affezionato. Libero è un investigatore abusivo che contrariamente ai detective dell’hard-boiled ha paura dell’azione e quando può scappa a gambe levate dalle situazioni incresciose in cui però puntualmente si caccia“.

Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo le tue storie?
Le mie sono storie di intrattenimento. Vorrei solo che il lettore si svagasse lasciando la mente sgombra dai problemi quotidiani per qualche ora. Nei miei romanzi e nei mie racconti inserisco però spesso qualche pillola di storia. Mi piacerebbe che il lettore avesse anche il tempo di approfondire tematiche e fatti legati al passato“.

Se dovessi utilizzare tre aggettivi per definire i tuoi libri, quali useresti?
Ironici, malinconici e introspettivi“.

Tra i libri che hai scritto qual è il tuo preferito e perché?
Difficile dirlo. Sono tutti figli miei e non è facile fare delle preferenze. Direi comunque Buonasera (signorina) perché è il primo romanzo in cui compare il mio investigatore Libero Russo“.

Davide Pappalardo, scrittore – Notizie.com

Hai nuovi progetti in vista? Stai scrivendo un nuovo libro? Puoi anticiparci qualcosa?
Dopo il romanzo Il verso dell’assiolo, pubblicato sempre da Pendragon nella collana Glam e in cui è assente Libero Russo, è arrivata l’ora di far rientrare in pista il mio investigatore fallito. Nei miei precedenti lavori Libero è sulla trentina e vive negli anni ’70. Nel romanzo che sto rifinendo, Libero da vecchio dovrà rientrare dal Nord nella Sicilia di oggi. Per condurre una battaglia contro razzisti e mafiosi, dovrà mettere in piedi una banda sui generis. Insieme ai due nipoti Emma e Nabucco, assolderà Biagio Mamma Mia, un tipo che diffonde le canzoni degli Abba da un vecchio cd portatile, Paolo, uno sgangherato rider, Nina, giovane di origini nomadi esperta in statue antiche. E troverà un inaspettato alleato in Giovanni, mafioso locale convertito a passare dalla parte del “bene” con torture a base di giochi di intelligenza e letture e con un farmaco sperimentale che fa diventare “buoni”, ma guai a non mantenere le dosi al giusto livello…“.

Quanto è importante il passato per immaginare e costruire il futuro? Credi che il futuro possa avere un cuore antico?
Il futuro ha e deve avere un cuore antico. Il problema è che non ce lo ricordiamo mai o quasi. Forse proprio per questo, senza esserne del tutto consapevole, spesso inserisco pezzettini della grande storia nei miei romanzi“.

Quale consiglio daresti a un giovane che vuole intraprendere il tuo cammino?
Credo che chi abbia voglia di cimentarsi nel percorso della scrittura abbia già dentro di se gli ingredienti giusti per farlo. La scrittura può essere un fuoco che ti brucia dentro. E sarà quel fuoco a guidarti e a farti leggere quanto più possibile, frequentare corsi di scrittura, non fossilizzarti solo su un genere, a confrontarti con altri autori. Insomma a farti fare quelle azioni che possono aiutarti a migliorare e che io consiglio caldamente a chi voglia intraprendere questo percorso“.

Come immagini il tuo prossimo futuro? Potresti darci tre idee che secondo te guideranno i tuoi prossimi anni?

Ho quasi 47 anni e spero di entrare nel pieno della maturità anche nel rapporto con la scrittura. Questo significa anche concentrarmi su pochi progetti sui quali magari investire le mie energie. Quindi, per rispondere alla tua domanda, direi che le linee guida per i prossimi anni saranno:
1) indirizzare le mie energie su un progetto per me importante;
2) evitare di disperdere le energie in mille iniziative;
3) divertirmi a fare quello che faccio“.

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Arianna Di Pasquale