Uno studio porta ad una valutazione clamorosa sulla gestione della pandemia. Ecco quante persone sono decedute a causa degli errori del Governo
Uno studio clamoroso. Una valutazione che fa riemergere tutti gli errori e le prese di posizione che si sono rivelate sbagliate, durante il periodo pandemico e che hanno portato ad un numero incredibile di morti. Le scelte del governo sono sotto la lente d’ingrandimento degli esperti, che si sono spinti ad uno studio definitivo. “Le persone decedute per scelte sbagliate, sono quasi un milione”.
A dirlo è uno studio dell’Associated Press, che ha evidenziato una lunga serie di errori commessi a livello legislativo durante il periodo di massima diffusione del Covid. La più grande leggerezza è stata quella di non ascoltare i piani studiati dai responsabili sanitari, che avevano previsto una graduale limitazione dei controlli anti-virus, ripetendo ciò che era stato fatto nei principali stati europei. Ma le autorità hanno fatto di testa loro, e in un periodo nel quale la variante Omicron stava sviluppandosi in modo costante, hanno deciso di far cadere improvvisamente tutte le restrizioni. Portando il Paese nel baratro.
Ad essere sotto l’occhio del ciclone è il Governo Cinese. Nel Paese dove il Covid si è diffuso, è accaduto di tutto. Le autorità infatti hanno prima attuato una drastica battaglia con misure fortissime, che hanno provocato numerose proteste da parte dell’intera popolazione. Poi, intorno alla fine di febbraio del 2022, mentre si stava sviluppando in tutto il mondo la variante Omicron, il Governo ha improvvisamente deciso di intraprendere una nuova via: il famoso Covid-zero. “Non è stata affatto una buona decisione per la salute pubblica”, ha detto un funzionario del CDC cinese, rifiutando di essere nominato. “È stato assolutamente un brutto tempismo… Questa non era un’apertura preparata”.
Gli errori del Governo: medici in silenzio
Dai controlli esagerati al libera tutti, è stato un attimo. Le autorità, a marzo dello scorso anno decisero che era tempo che la Cina iniziasse i preparativi per una possibile riapertura. Ma pochi giorni dopo la riapertura totale, il virus ha iniziato a diffondersi a Shanghai, il centro finanziario cosmopolita della Cina. L’errore è stato fatale. I numerosi anziani non vaccinati, hanno iniziato a morire, mentre le farmacie erano sprovviste di antivirali. Gli ospedali non possedevano posti letto sufficienti. “Se avessero avuto un vero piano per uscire prima, tante cose avrebbero potuto essere evitate”, ha detto Zhang Zuo-Feng, epidemiologo dell’Università della California, Los Angeles. “Molte morti avrebbero potuto essere evitate”.
Gli esperti di salute pubblica si divisero tra coloro che pensavano che il Covid- zero fosse insostenibile – come Gao e Zhang, il medico di Shanghai, che sono rimasti in silenzio e chi la pensava diversamente. Tra questi c’era Liang Wannian, allora capo del gruppo di lavoro di esperti del governo centrale su COVID-19. L’epidemiologo sostenne che lo zero-Covid fosse un modo per sconfiggere il virus. Secondo i critici, più che la scienza, Liang sentiva i vertici del Partito Comunista. “Diceva ciò che Xi voleva sentirsi dire”, ha detto Ray Yip, il capo fondatore dell’ufficio CDC degli Stati Uniti in Cina. Le autorità sanitarie sapevano anche che una volta riaperta la Cina, non si sarebbe più potuto tornare indietro. E così è successo. Secondo il quadro dell’Associated Press, i morti “evitabili” sono quantificabili tra le 300.000 e le 400.000 unità, ma sono in molti (come spiegato nel documento) a credere che il numero reale sfiori il milione.