La blasfemia è una pratica molto comune nel nostro Paese, dove la religione cattolica ha una forte presenza culturale. A seconda delle regioni, le espressioni di questo genere variano sia nella formulazione che, soprattutto, nel motivo per il quale vengono solitamente utilizzate
La bestemmia è un tema che suscita molto interesse e curiosità tra gli italiani, un comportamento molto comune e che varia notevolmente da regione a regione, sia nelle modalità che nel significato di utilizzo, e questo nonostante la religione cattolica abbia una forte presenza culturale. Ma perché si tende a bestemmiare così tanto e verso chi sono rivolte queste imprecazioni? Secondo un recente studio, gli italiani imprecano soprattutto contro loro stessi (21,07%) o senza un obiettivo preciso (17,27%) e usandolo quasi come intercalare.
I destinatari più frequenti solitamente sono gli amici (17,17%), seguiti dai collaboratori (11,22%), dai partner (10,83%), dagli sconosciuti (9,17%), dalle sorelle e dai fratelli (7,80%) e infine dai genitori (5,46%). Variano anche i luoghi e i contesti in cui ci si lascia andare in modo più frequente a blasfemie di vario genere. La maggior parte delle volte succede a casa (34,05%), poi quando ci si trova in compagnia degli amici (17,46%). Secondo uno studio condotto qualche anno fa, Venezia risulta essere la città italiana in cui si bestemmia di più. La città lagunare ha una lunga tradizione di dialetti e di usi linguistici particolari, e l’uso delle imprecazioni blasfeme è diffuso soprattutto tra le persone anziane e nei quartieri popolari. In seconda posizione troviamo Brescia, in Lombardia.
Questa pratica è molto diffusa nella cultura bresciana, che tra l’altro presenta una grande varietà. Tornando in Veneto, anche a Padova, che occupa il terzo gradino del podio, l’uso delle bestemmie è molto diffuso. In particolare, nel dialetto padovano ci sono molte espressioni di questo tipo che sono utilizzate regolarmente nella conversazione quotidiana. Il quarto posto è occupato da Genova, in Liguria, dove l’uso delle bestemmie è molto diffuso. Tuttavia, a differenza di altre città italiane, lì vengono spesso utilizzate come modo per esprimere il proprio dissenso e la propria rabbia.
Segue in quinta posizione Messina, in Sicilia. Anche lì l’uso delle imprecazioni è molto diffuso. La lingua siciliana, infatti, è famosa per essere molto espressiva e per l’uso di espressioni blasfeme. Non poteva mancare in questa classifica la Capitale d’Italia, Roma, al sesto posto con le sue imprecazioni utilizzate soprattutto dai giovani come modo per esprimere il loro disappunto, ma anche come intercalare. Lo stesso che accade in Toscana e in particolare a Firenze, settima in graduatoria: lì addirittura sono spesso usate per mostrare il proprio entusiasmo e la propria felicità. Un’altra città siciliana entra nella Top Ten e si tratta di Palermo, seguita da Torino, dove sono spesso utilizzate come modo per esprimere la propria frustrazione e l’irritazione. Stesse motivazioni che spingono a bestemmiare i milanesi, visto che Milano chiude questa classifica al decimo posto.