Nel corso della puntata di ‘Cartabianca’ è intervenuto come ospite Alessandro Orsini. Il professore ha ribadito alcuni dei suoi pensieri in merito al conflitto che si sta ancora verificando in Ucraina, giunto oramai al giorno numero 391
Come ogni martedì sera, Su Rai 3, è andata in onda una nuova puntata di ‘Cartabianca‘, condotto dalla giornalista Bianca Berlinguer. Ospite della trasmissione Alessandro Orsini. Il ricercato e sociologo di guerra ha voluto ancora ribadire i suoi pensieri in merito al conflitto che si sta verificando in Ucraina, oramai giunto al giorno numero 391. Il professore ha parlato di più punti. In primis la posizione da parte degli Stati Uniti d’America che, a detta sua, non hanno alcuna intenzione di aprire alla pace. Non solo: neanche ad un possibile cessate il fuoco.
Il tutto dopo che il portavoce del Consiglio di sicurezza degli USA, John Kirby, ha rilasciato le sue ultime parole in conferenza. Lo stesso che aveva ammesso che l’America non è disposta ad avviare una trattativa per la pace. Proprio come ha annunciato, negli ultimi giorni, la stessa Casa Bianca. Ospite della trasmissione anche l’onorevole Maurizio Lupi. Con il sostenitore di “Noi con l’Italia” si sono alzati un po’ i toni. Tanto è vero che lo stesso Orsini afferma: “Vladimir Putin è un criminale di guerra proprio come Volodymyr Zelensky. Sono sullo stesso piano“.
Lo stesso Orsini si è soffermato molto sulle dichiarazioni che arrivano dall’America. Ovvero che la guerra deve andare avanti, senza minimamente pensare ad una possibile tregua tra le due parti. La loro posizione, fa sapere il docente di sociologia del terrorismo internazionale, è fin troppo chiara. Dunque, a questo punto, il conflitto continuerà ancora per molto altro tempo ancora. Non solo: il sociologo ne ha anche per l’Unione Europea.
Non ha mai messo in discussione il fatto che la Russia abbia commesso degli orribili crimini, ma l’Ue che abbia smarrito completamente la ragione. “Il Consiglio europeo dei ministri degli Esteri ha deciso che noi produrremo un milione di munizioni, per 2 miliardi di euro, da consegnare all’Ucraina entro il 2023″. In conclusione afferma che tutto quello che stiamo facendo, senza dimenticare appunto il mandato di arresto nei confronti del leader russo nella serata di venerdì, è tutto tranne che una soluzione per trovare la via della pace.