Caso Alfredo Cospito: 24 marzo, venerdì prossimo. L’udienza davanti ai giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano sul differimento della pena “per motivi di salute” potrebbe svolgersi in ospedale
Data importante quella di venerdì 24 prossimo per quanto riguarda il caso Alfredo Cospito. Come riporta anche l’agenzia di stampa Adnkronos, l’anarchico in sciopero della fame dallo scorso 20 di ottobre, ha chiesto di presenziare all’udienza davanti ai giudici del tribunale di Sorveglianza di Milano sul differimento della pena “per motivi di salute” – da ‘espiare’ ai domiciliari a casa della sorella – come richiesto dai suo legali.
Cospito sarà dunque presente nell’aula del carcere di Opera dotato del sistema di videoconferenza. Ma i i medici dell’ospedale San Paolo, dove Cospito viene curato da giorni, potrebbero decidere che le sue condizioni di salute siano troppo precarie. In questo caso i giudici saranno costretti a raggiungere la struttura ospedaliera. La decisone è stata assunta per evitare il rinvio dell’udienza e conseguentemente la decisione che dovrà arrivare dallo stesso tribunale di Sorveglianza entro 5 giorni dalla data del 24 marzo. La sentenza arriverà con un provvedimento motivato.
Caso Cospito, venerdì udienza davanti il tribunale di Sorveglianza. Potrebbe svolgersi in ospedale
Poco meno di 24 ore fa, l’anarchico aveva accusato un problema cardiaco “Poco prima del mio arrivo Alfredo ha avvertito dolore al petto e tremore ad una mano. Ha allertato la guardia e dopo dieci minuti è arrivato il medico urlando dicendo che stava morendo. Dal monitoraggio del cuore hanno visto che c’era un problema. Gli hanno immediatamente somministrato del potassio in vena. Ha avuto una crisi cardiaca. Lui ha visto tracciato del cuore con un grosso sbalzo, poi la situazione si è stabilizzata”. E’ quanto aveva riferito il difensore di Alfredo Cospito, l’avvocato Flavio Rossi Albertini. Il medico aveva anche aggiunto che l’anarchico aveva fatto un esame strumentale e che i medici hanno parlato “di rischi di paralisi per tutta la vita. Danni irreversibili potrebbero essere già intervenuti”.
Tronando dunque all’udienza di venerdì prossimo: a decidere sarà la presidente del tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa, col magistrato Ornella Anedda insieme a due esperti. Si terrà conto della scelta di Alfredo Cospito di non volersi alimentare. Su questo aspetto le sentenze della Cassazione parlano chiaro, considerano infatti la decisone del detenuto di rifiutare il cibo non “un motivo valido per ottenere i domiciliari”. La decisone della Sorveglianza però atterrà anche la compatibilità del detenuto col carcere; la possibilità di garantire le cure a casa e anche l’umanità della pena in prigione alla luce delle condizioni mediche di Cospito. Ecco perchè saranno fondamentali le cartelle cliniche e le relazioni dei sanitari. I giudici potranno anche valutare di affidarsi ad una perizia psichiatrica su Cospito. Vincolanti anche i pareri della procura generale di Torino e di quella nazionale Antimafia. La procura generale di Milano invece si esprimerà oralmente in udienza.