Gwyneth Paltrow in Tribunale, a processo per l’incidente sugli scii

Gwyneth Paltrow finisce al centro dell’attenzione per essere arrivata in Tribunale, il processo a carico dell’attrice riguarda un incidente sugli scii.

Potrà sembrare incredibile, eppure il motivo per cui l’attrice americana torna ad essere protagonista delle ultime ore non ha nulla a che vedere con un suo film o un suo nuovo successo, ma per essere finita in Tribunale che cosi come riporta Agi.it, l’ha definita: “Spericolata e anche insensibile”, almeno sugli sci.

Gwyneth Paltrow
Gwyneth Paltrow, foto fonte Ansa. Notizie.com

L’attrice è stata infatti citata a giudizio da parte di un medico che ha mosso contro di lei l’accusa di averlo travolto sulle piste da scii nel 2016 in una delle stazioni invernali più in voga e esclusive degli Stati Uniti e per essere precisi dello Utah.

Sapeva che quello che stava facendo era pericoloso e spericolato” queste sono le parole che hanno mosso gli avvocati dell’accusa, davanti all’attrice stessa che in Tribunale si è presentata avvolta in un lungo cappotto, golf di cachemire a collo alto color crema, pantaloni a gamba larga, i capelli biondissimi sulle spalle. Proprio nei prossimi giorni dovrebbe testimoniare e raccontare la sua versione dei fatti.

Gwyneth Paltrow a processo: l’accusa la definisce: “Spericolata e insensibile”

Insomma una situazione davvero incresciosa quella che sta vivendo l’attrice 50enne che ovviamente pare raccontare una versione dei fatti completamente diversa rispetto a quella dell’accusa, cosi come si legge su Agi.it,  Terry Sanderson di 76 anni, continua a sostenere di essere stato tramortito e gravemente ferito perché l’attrice durante una giornata sulle piste nel febbraio 2016, si schiantò contro di lui su un pendio al Deer Valley Resort di Park City.

Gwyneth Paltrow, foto fonte Ansa. Notizie.com

Il medico ha mosso causa contro di lei tre anni dopo il fatto, ovvero nel 2019 sostenendo anche di avere subito: “Una lesione cerebrale traumatica permanente e quattro costole rotte oltre a dolore, sofferenza, stress emotivo”, la richiesta in principio era di un risarcimento di  oltre 3 milioni di dollari, che adesso ha ridotto a 300mila: “Sapeva che quello che stava facendo era pericoloso e sapeva che era spericolato”.

Questo particolare incidente, per capirci meglio avvenne nel 2016 a Bandana Mountain: in quel periodo l’attrice era in compagnia dei suoi due figli che avevano Apple, aveva 11 anni e suo figlio Moses 9,  entrambi i due giovani che oggi sono adolescenti si troveranno a testimoniare. La difesa guidata da Stephen Owens, sostiene che “Fu Sanderson a schiantarsi contro l’attrice e che, subito dopo lo scontro l’uomo disse al maestro di sci dell’attrice che stava bene” e come se non bastasse a carico di Sanderson ci sono delle foto che lui stesso poco dopo aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook in cui si mostrava felice e sorridente.

Come andrà a finire? No resta che attendere la sentenza finale.

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