Come leggere l’incontro tra Xi Jinping e Vladimir Putin? Quali considerazioni è giusto fare tra il detto e il non detto? Notizie.com lo ha chiesto all’Ambasciatore Armando Sanguini, docente di Storia e Analisi delle Crisi internazionali presso l’università LUMSA
Una collaborazione commerciale già solida che continuerà a espandersi e rafforzarsi, in un “nuovo ordine mondiale” in cui Pechino e Mosca “sono cruciali”. È l’obiettivo al quale mirano Putin e Xi Jinping, come hanno sottolineato durante l’incontro con i giornalisti successivo al loro colloquio, durante la seconda giornata del viaggio russo di Xi.
Il vertice si è concluso con la firma di un accordo per lo sviluppo economico fino al 2030 e di una dichiarazione congiunta “sull’approfondimento del partenariato strategico globale di coordinamento dei due Paesi per la nuova era”. Nel testo è entrato anche il conflitto in Ucraina, che “dovrebbe essere risolto attraverso colloqui di pace”. Putin ha inoltre parlato proprio del piano cinese per la risoluzione del conflitto: “Può essere preso come base per un accordo di pace in Ucraina quando l’Occidente e Kiev saranno pronti”.
Incontro Xi-Putin, ambasciatore Sanguini a Notizie.com
Come leggere questo incontro importante, quale sotto testo ricavarne? Notizie.com lo ha chiesto in esclusiva all’Ambasciatore Armando Sanguini, docente di Storia e Analisi delle Crisi internazionali presso l’università LUMSA
Ambasciatore Sanguini, ci dia una mano ad interpretare la reale natura di questo importante vertice tra Xi Jinping e Vladimir Putin, Russia e Cina insieme a Mosca…
“L’incontro di Mosca va letto con attenzione, per quello che si dice ma anche per quello che non si dice. Il punto di fondo, covato da oltre un anno e mezzo, era quello di portare avanti, di contrapporre la cosiddetta egemonia americana globale con una situazione multipolare in cui vengano rispettate le ambizioni dei singoli stati. Nell’incontro c’è ovviamente un detto scontato, vale a dire quando si riporta che le due parti abbiano ritenuto di esprimersi a favore del perseguire i più elementari diritti internazionali. Poi però un Paese ne ha invaso un altro! E poi i russi stessi, Putin intendo, ribadiscono di voler avviare i colloqui di pace il prima possibile. Insomma sempre di un’invasione parliamo, salvo poi mettersi sul pulpito e parlare appunto di colloqui di pace. Paradossale quantomeno!”
Ambasciatore Sanguini a Notizie.com: “Punto di fondo è verificare il non detto”
Se c’è un detto scontato, ci sarà anche un non detto più interessante Ambasciatore, giusto?
“E il punto di fondo è verificare, a parer mio, proprio il non detto. L’affermazione da fare è che sia Cina che Russia siano contrarie a qualunque sanzione non autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il messaggio che dall’incontro viene fuori è anche e soprattutto questo: guardate occidente il mondo è grande e deve tenere conto di questa bipolarità. Di conseguenza i richiami arrivati dall’incontro di Mosca relativi ai grandi principi, devono invece essere calati in una strumentalizzazione plateale ed evidente…”
Di pace vera in Ucraina, dunque, tra Xi Jinping e Putin si è parlato poco o di facciata a Mosca secondo lei?
“Al di là della pace, Russia vuole mantenere comunque l’occupazione. E poi aggiungo un’altra chiave di lettura: per il mondo intero quello che succede in Ucraina non è una preoccupazione internazionale, ma una ferita aperta all’interno del teatro europeo. Confondiamo una situazione che si verifica in Europa con un problema occidentale. La Cina conta un miliardo e mezzo di persone, vicino ha l’India…Dall’incontro doveva uscire un messaggio all’eccedenza del mondo occidentale”.
Sarò semplicistica…forse anche troppo, la Cina non si vuole “impicciare” di quello che fa la Russia in Ucraina”
“La Cina non si impiccia e non si vuole impicciare. Pechino parla al mondo! Pechino ha tutto l’interesse di mostrarsi come interprete della carta delle Nazioni Unite, ponendosi in una visione antiegemonica. Xi non può non tenere conto di questo. Pechino nell’incontro di Mosca dimostra la sua superiorità, ma ha bisogno comunque di presentare la Russia al suo fianco come partner forte. L’occhio di Xi è più universale, alternativo a quello americano…”
Domani inizia una due giorni importante per l’Europa…
“L’Unione europea si trova impreparata sul tema che sin qui abbiamo trattato, non riesce a dare un’indicazione attiva rispetto ad ad un gigante come quello della Cina. Mi trovi dichiarazioni dell’Unione europea sull’incontro di Mosca…un silenzio che la dice lunga. Quindi per chiudere, se l’Europa facesse sentire la propria voce chiara e forte su posizioni nevralgiche tanto importante, ben venga. Mi chiedo: Unione europea pechè non ti rivolgi a Xi o a Putin come fossero suoi pari…Basta. Ho detto anche troppo.”