Confronto acceso in commissione giustizia, con i Dem che ritirano il testo della legge sulle detenute madri
Confronto sempre più accesso e duro. Non si placa lo scontro sulla situazione delle madri detenute e su quello che si sta decidendo di fare o non fare più in commissione Giustizia. Tutto è cominciato col Pd che ha puntato il dito sul centrodestra, accusandolo di voler stravolgere la legge e di tenere in carcere le mamme coi loro bambini in caso di recidiva. Si inalbera il centrodestra che replica stizzito davanti a una simile “strumentalizzazione“. Lo scontro in commissione Giustizia è durissimo già da qualche giorno.
Il testo che aveva preparato il Pd non andrà più in aula lunedì prossimo, almeno questa è la decisione che è stata presa dal gruppo Dem. La Lega, invece, quasi se fosse una ripicca annuncia che lo ripresenterà subito. Il centrodestra insorge e tramite Tommaso Foti che non la prende benissimo anzi esprime tutto il suo disappunto su quanto ha fatto il partito democratico in commissione e fuori dal Parlamento: “Le parole con cui il Partito democratico sta strumentalizzando i bambini sono semplicemente vergognose. Non basta continuare ad attaccare il Governo sulla tragedia di Cutro, dopo che i dati dimostrano come la percentuale di salvataggi con l’Esecutivo Meloni sia molto più alta rispetto ai precedenti.
Fa fatica a frenare il suo impeto e la sua rabbia, Tomamso Foti perché non riesce proprio a capire dove vuole andare a parare il Pd e lo dice apertamente senza tanti giri di parole: “Adesso la strumentalizzazione dei più piccoli si sposta sulla vicenda delle donne detenute ed i loro figli. Le uniche modifiche apportate da Fratelli d’Italia al testo della legge sui bambini in prigione riguardano le donne recidive che sfruttano la maternità per eludere il regime carcerario. Non accettiamo lezioni di morale da chi ha avuto dieci anni per risolvere una questione così delicata e ora è capace solo di prendersela con una maggioranza parlamentare insediata da pochi mesi“.
A stare col Pd anche il segretario di Azione Carlo Calenda che non è d’accordo con quanto sta avvenendo e parla di decisione “immorale il comportamento della maggioranza contro le detenute madri e i loro figli“. Per il deputato è una questione che “rimane una battaglia giusta su cui non si può arretrare: mai più bambini costretti a crescere in carcere“. Si dibatte su questo tema così delicato da anni, da tantissimi anni e non è mai cambiato nulla e c’è da dire che il governo è appena arrivato e non ha ancora deciso nulla di definitivo sulla questione.