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Cronaca

Commissione d’inchiesta su Manuela Orlandi: “Non bisogna avere paura della verità”

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Mauro Simoncelli

Ecco le parole del fratello della ragazza scomparsa dopo il via alla Commissione parlamentare d’inchiesta per il caso di Emanuela Orlandi

Dopo un dibattito durato 3 giorni è finalmente arrivato in mattinata il voto con il tanto atteso via libera alla richiesta di istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sui casi di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi. Grande soddisfazione nelle tribune dove erano presenti i familiari delle due adolescenti scomparse nel lontano 1983 e che a distanza di decenni continuano a cercare giustizia. L’indagine si aggiungerà a quella del Vaticano annunciata lo scorso gennaio e la commissione istituita sarà dotata degli stessi poteri inquirenti dell’autorità giudiziaria.

Via libera alla Commissione parlamentare – Notizie.com – Ansa foto

Dopo il passaggio al Senato, la Commissione, che sarà composta da 40 membri, di cui 20 deputati e 20 senatori, potrà cominciare immediatamente il suo lavoro. L’obiettivo è quello di ricostruire e analizzare in maniera precisa e puntuale la dinamica che ha portato alla scomparsa delle due ragazze, verificare ed esaminare il materiale e i dati acquisiti attraverso le inchieste giudiziarie e le inchieste giornalistiche, che si sono susseguite in tutti questi anni e chiarire se ci sono state responsabilità da accertare che possano avere costituito ostacolo o ritardo nell’accertare la verità.

Finalmente la volontà di fare chiarezza

In aula ad assistere alla votazione c’erano i parenti delle due ragazze scomparse e ai microfoni di Notizie.com è intervenuto Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. “Ascoltando  le relazioni in aula”, ha spiegato Pietro Orlandi, “questa volta ho percepito proprio la voglia e la volontà  di fare chiarezza su questa storia e soprattutto ho percepito quella mancanza di sudditanza psicologica che riscontravo qualche anno fa, nei confronti dello Stato del Vaticano, della Santa Sede. In questi 40 anni ho incontrato ambienti della politica che appena nominavo il Vaticano facevano tutti un passo indietro. Adesso quella sensazione non c’è più e quando sento parlare i politici, che siano di destra o di sinistra, anzi oggi nella discussione sembrava di sentir parlare un unico partito, si è detto chiaramente che l’Italia, come Stato laico, non poteva continuare a subire un comportamento del genere da parte dello Stato Vaticano”.

La famiglia della ragazza non ha mai smesso di cercare la verità – Notizie.com – Ansa foto

Siamo alla svolta

“Io credo che siamo arrivati finalmente al punto di svolta”, continua il fratello di Emanuela, “non so fino a che punto si potrà arrivare, però il fatto che una Commissione parlamentare si può muovere come una Procura, forse questa volta qualcosa di buono uscirà, anche perché, molte persone che si sono occupate di questa storia, ad esempio il magistrato Capaldo, sono ben disposti a venire a spiegare tutto quello che sanno su questa vicenda.

Ho sempre chiesto in tutti questi anni che venisse istituita una Commissione parlamentare proprio per questo motivo, per avere anche maggiore disponibilità da parte dei testimoni chiamati a raccontare, ha concluso Pietro Orlandi.

Intervista a cura di Luigia Luciani

 

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