L’imprenditore italiano ha analizzato il momento della Rossa ai microfoni di Radio Rai: “C’è un gap con gli altri team che non è facile da recuperare. Eppure durante la presentazione ho sentito dichiarazioni di altro tipo!”.
Altro che inizio deludente, forse peggio non si poteva proprio cominciare. Sainz quarto e Leclerc ritirato per un problema alla monoposto nella gara in Bahrain, le critiche non sono mancate nemmeno in Arabia Saudita, dove la Ferrari non è riuscita a migliorarsi.
Il lavoro del team di Maranello, alle prese con qualche addio improvviso che ha finito di minare la serenità, è stato commentato ai microfoni di “La politica nel pallone” di Radio Rai da Flavio Briatore. Non è stato troppo tenero, anzi: “Questa è la Ferrari che conosciamo da anni, non è che quest’anno sia successo qualcosa di straordinario. Parliamo di quello che è successo anche prima. Nel 2022 era partita molto bene, poi la Federazione ha modificato i regolamenti per il problema del saltellamento. Fossi stato io alla guida della Ferrari, non avrei permesso di cambiare le regole. La politica della Ferrari deve essere incisiva, lo scorso anno avevano un vantaggio e non dovevano far modificare il regolamento”, ha dichiarato con convinzione l’imprenditore italiano. Che ha continuato: “Lo scorso anno si diceva che la macchina andasse bene per Leclerc e meno per Sainz. Dunque bisognava puntare tutto su Leclerc, con Sainz che avrebbe portato punti per i costruttori”, la sua aggiunta.
Qualche appunto anche alla comunicazione Ferrari: “Non è stata brillante, in inverno è sempre candidata al mondiale e poi invece non è così. ‘Mai vista una Ferrari così veloce…’. Durante la presentazione ho sentito qualcuno dei dirigenti dire queste cose. Sono dichiarazioni che confondono i tifosi. Su Instagram ho visto tutta la rabbia. Non si può promettere, devi fare la prima gara, poi vedere cosa succede. Naturalmente non è tutto da buttare, però ora hanno tutti l’aspettativa che la Ferrari sia obbligata a vincere il campionato del mondo. La realtà è un’altra, ci sono altri team che hanno lavorato meglio, il gap non è facile da recuperare, anzi. Ripeto, le aspettative sono sempre troppo alte rispetto alla realtà”.