Il ministro Luca Ciriani al ‘Corriere della Sera’: “I leghisti erano presenti in Aula. Noi andiamo compatti, i problemi sono presenti negli altri”.
Ha fatto molto discutere l’assenza dei ministri leghisti alla Camera durante le comunicazioni del presidente Meloni. Ma Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, assicura che non c’è nessuna divisione all’interno della maggioranza. Anzi la coalizione è compatta e vuole continuare il percorso insieme.
“Non c’è nessun caso – conferma l’esponente di FdI ai microfoni del Corriere della Sera – ieri erano presenti i ministri Caldiroli, Valditara e Locatelli anche se sono arrivati un po’ in ritardo. Quindi non vedo nulla di strano. Questo governo è in armonia e anche in Parlamento lavoriamo molto bene. Quelle che mi sembrano divise sono le opposizioni“.
Le divisioni nelle opposizioni preoccupano un po’ Ciriani, che sfrutta questa intervista per invitare tutti ad avere un atteggiamento positivo verso le riforme e non creare delle difficoltà che potrebbero non fare bene all’Italia.
“Sicuramente le fratture presenti non sono assolutamente problemi nostri – sottolinea il ministro – ma la speranza è che queste non si traducano in un muro contro muro sulle riforme. Per esempio a breve l’Autonomia inizierà il suo percorso in Senato e andare ad uno scontro sarebbe davvero un peccato. Noi vogliamo dialogare con tutti, ma per farlo bisogna essere in due“.
In questa intervista Ciriani ha parlato anche di Ucraina e migranti. Sul primo tema il ministro garantisce che “non c’è mai stato un fronte aperto con Forza Italia e non penso che sull’immigrazione ci saranno problemi con la Lega“. L’esponente di FdI ribadisce che “quello che conta sono i voti in Parlamento e su questo la maggioranza è sempre stata compatta. A differenza delle opposizioni, che hanno presentato quattro risoluzioni completamente diverse da loro”.
Le parole di Ciriani, quindi, confermano una maggioranza unita e che vuole continuare questo percorso insieme nonostante le accuse che provengono dalle opposizioni. E a confermarlo è la compattezza che la coalizione ha dimostrato in Parlamento a differenza, almeno secondo l’esponente di FdI, di quanto fatto dalla minoranza.