C’è grande attesa per vedere all’opera il nuovo attaccante della Nazionale italiana, Mateo Retegui. Conosciamo insieme la punta di diamante del Tigre
In patria non stanno facendo altro che parlare bene di lui. Anche perché gli ultimi dati lo dimostrano eccome. Una serie di gol con la maglia del Tigre che gli sono valse la convocazione da parte del commissario tecnico Roberto Mancini. Un nuovo oriundo per la nazionale. Non si tratterebbe affatto del primo ed, a quanto pare, neanche l’ultimo. Il nativo di San Fernando (Argentina) ha un po’ di sangue sudamericano ed anche italiano. Tutto merito del nonno materno originario di Canicattì (Sicilia, provincia di Agrigento). C’è grande particolare attenzione su di lui. Non potrebbe essere altrimenti visto che il classe ’99, da molti, è stato definito come il centravanti che serva agli azzurri.
A questo punto poco importa se si tratta di un oriundo o meno. Aspettava da tempo la chiamata da parte di Mancini. Lo stesso che, in più di una occasione, ha affermato che lo stava osservando già da un paio di anni. Nel corso della conferenza stampa ha azzardato un paragone molto importante: lui come Gabriel Omar Batistuta? Sia chiaro, paragone eccessivo. La cosa certa è che dovrà dimostrare anche in Europa di essere all’altezza della situazione. Proprio come sta facendo in Argentina con il Tigre (in prestito dal Boca Juniors). La sua famiglia è amante dello sport: dal padre ha preso il fisico robusto e potente. A differenza che Carlos è stato un campione di hockey.
Conosciamo meglio il nuovo attaccante della Nazionale. Anche lui aveva mosso i primi passi con l’hockey, ma la sua passione era un’altra: il calcio. Ed è per questo motivo che viene scelto nelle giovanili del River Plate. Le sue prestazioni non passano affatto inosservate. Tanto è vero che uno scout del Boca fa di tutto per portarlo agli ‘Xeneizes‘. E ci riesce. Per il suo ex allenatore Guillermo Barros Schelotto non ci sono dubbi: uno come lui gli ricorda il Luca Toni del 2006. C’è invece chi lo paragona a Christian Vieri. Nella nostra nazionale serve un attaccante che faccia il suo mestiere e quello che sa fare meglio: gol. Retegui in Argentina sta sbalordendo tutti. Probabilmente non se stesso.
Questa sera potrebbe essergli data la chance a partire dal primo minuto. Il ballottaggio con Scamacca ci sarà fino all’ultimo dove solamente in quella occasione il ct scioglierà le riserve. Se dovesse esserci l’esordio non sarà affatto dei più semplici per un paio di motivi. Il primo è che l’avversario è una certa Inghilterra (diventata un vero e proprio classico per noi), la seconda è che si gioca a Napoli. In uno stadio che è stato chiamato ‘Diego Armando Maradona‘. Non un impianto sportivo qualunque. Giocherà? Staremo a vedere. Intanto non ci resta che iniziare le qualificazioni al prossimo campionato europeo con il piede giusto. Magari con i primi tre punti in tasca.