Nel corso di un’intervista di promozione di John Wick 4, Keanu Reeves ha raccontato di alcuni incidenti avvenuti sul set.
Oggi è uscito il quarto capitolo di John Wick e, nel corso del tour promozionale, il protagonista Keanu Reeves ha raccontato di alcuni spiacevoli incidenti avvenuti sul set, tra cui uno che lo ha davvero segnato. Negli ultimi giorni la stampa specializzata si è divisa in maniera piuttosto sorprendente su John Wick 4, che ora attende soltanto il temuto verdetto del pubblico.
Nonostante la spaccatura di opinioni, gran parte della critica specializzata sta promuovendo il lungometraggio, aumentando ulteriormente le possibilità che il botteghino sorrida ai produttori.
I rischi dei set di Hollywood
Ormai siamo abituati a sentire di episodi spiacevoli sui set e, alle volte, pare che la presenza di questi doni al film in questione una sorta di fascino in più rispetto a pellicole in cui non avviene alcun imprevisto. Difatti, la quasi la totalità dei lungometraggi con sequenze visivamente spettacolari, è sfortunatamente teatro di infortuni (o peggio) degli stunt incaricati di girare le scene più pericolose. Basti pensare agli innumerevoli infortuni subiti da Tom Cruise nei vari Mission Impossible o al consueto morto che scappa ad ogni nuovo 007.
Quando si parla della saga di John Wick, si sta prendendo in considerazione una delle rappresentazioni audiovisive con maggiore concentrazione di violenza e sequenze d’azione di sempre e, di conseguenza, è facile che si possa incorrere in qualche intoppo. Ecco le parole del suo protagonista Keanu Reeves: “Beh, penso che tutti siamo decisamente stanchi, ma è quel genere positivo di stanchezza. È come riposarsi dopo aver scalato una montagna, come aver finito una partita e aver vinto. In termini di incidenti, una volta ho commesso l’errore, ho rotto la testa a un uomo. Quello fu davvero brutto, ca**o (scusate il linguaggio). Ma oltre a quello… Ah, una volta un ragazzo è stato colpito da una macchina. Siamo dovuti andare in ospedale, ma stava bene”. La testimonianza di Reeves, come gli esempi sopracitati, fa capire quanto sia ancora alta la percentuale di rischio per uno stunt, anche al netto del massiccio utilizzo di computer grafica ed effetti speciali.