In merito alla vicenda del possibile invio dell’uranio impoverito a Kiev da parte di Londra, arrivano altri dichiarazioni di Dmitry Medvedev. Non sono altro che minacce all’Occidente
Da quando è iniziato il conflitto si è reso protagonista più per le sue minacce nei confronti dell’Occidente che per altro. Ed anche nelle ultime ore non si sono fatte attendere le sue dichiarazioni. Da come avete ben potuto intuire stiamo parlando del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. Negli ultimi giorni aveva affermato che le possibilità di uno scontro nucleare stanno crescendo sempre di più. Poi aveva affermato che l’Occidente stesse portando il mondo vicino all’Armageddon.
Sul mandato di arresto (della CPI) nei confronti del presidente russo Vladimir Putin aveva dichiarato che era equivalente ad una dichiarazione di guerra. Negli ultimi minuti, però, si è voluto soffermare su un’altra vicenda. Negli ultimi giorni si sono intensificate, sempre di più le voci che arrivano da Londra. Il governo del Regno Unito è pronto ad aiutare il Paese invaso ed attaccato fornendo armi, carri armati e soprattutto uranio in polvere. Su quest’ultimo Medvedev ha rilanciato con una nuova minaccia.
L’ex presidente russo ha, in qualche modo, esortato gli ucraini a considerare se vogliono aprire un vaso di Pandora consentendo ai loro alleati occidentali di fornire munizioni all’uranio impoverito. “Penso che in questo momento sarebbe bello anche per la stessa popolazione, che è rimasta all’interno dello stato ucraino, chiedersi: vogliono che vengano usate armi del genere? Dopotutto, aprono il vaso di Pandora“. Dichiarazioni che lo stesso vicepresidente ha rilasciato in una intervista ai microfoni di alcuni media russi.
Non solo, in una domanda posta dall’agenzia di stampa ‘Tass’ risponde: “Sono loro che lo fanno, e non viceversa“. Rimanendo sempre in tema avverte, ancora una volta, il popolo ucraino: “Le conseguenze possono essere molto gravi nel lungo periodo dell’uso di armi con uranio impoverito. Devono valutare bene se le vuole. Questa non è un’arma nucleare, ma un’arma con impronta nucleare. Come è stata usata in Jugoslavia. Non ci sono stime definitive. Non c’è alcun divieto di usare queste armi, ma le conseguenze a lungo termine possono essere molto gravi: si parla di un aumento significativo del cancro”.