Certamente una vita diversa da quella che in tanti che lo conoscono e lo seguono da anni si sarebbero potuti immaginare e che sicuramente fino alla fine, potrà ancora essere piena di colpi di scena.
Francesco Alberoni racconta una parte della sua vita che forse nessuno conosce e che ha a che fare con il suo privato.
Sociologo e scrittore, Francesco Alberoni che è diventato una vera star internazionale grazie al suo libro dal titolo Innamoramento e amore, torna al centro dell’attenzione per la lunga intervista che ha rilasciato per il Corriere.it, in cui ha anche svelato dei particolare della sua vita che forse nessuno fino a questo momento conosceva.
Prima la laurea in Medicina e poi la scelta della strada da percorrere dal punto di vista professionale, la stessa che il suo professore dopo avere letto la sua tesi di laurea, sembra intenzionato ad indicargli; inseguito vince il concorso a cattedra di psicologia e in quello stesso periodo dopo essersi sposato, muore Padre Gemelli che per lui era come un secondo padre.
Ad ogni modo la sua carriera continua e con essa tanti successi: “Poi, mi capita di sperimentare l’uragano in prima persona e di non capire che non posso oppormi: mi sono persino fatto ricoverare in una clinica psichiatrica” svela per il Corriere.it e continua: “Vado dal professor Ferrarotti a Roma, conosco la sua assistente e me ne innamoro. Ho moglie, tre figli e insegno alla Cattolica. In clinica volevo disperatamente guarire dall’amore. Inutile. Alla fine mollo tutto e scappo con Laura, un rapporto travagliato che finisce con una brutta immagine: io chiuso fuori di casa perché lei ha fatto cambiare la serratura. Per fortuna sta entrando nella mia vita Rosa Giannetta, di cui mi innamoro e riesco a non essere geloso quando nei suoi romanzi racconta di altri amori”.
Insomma davvero un racconto inedito quello dello scrittore, Francesco Alberoni che anche dal punto di vista sentimentale pare avere avuto non pochi travagli, che alla fine però sembrano averlo portato esattamente dove voleva stare.
Per quanto riguarda invece la sua professione, ha poi cominciare anche con la scrittura di best seller: “Innamoramento e amore viene tradotto in ogni lingua possibile. Ma ce ne sono altri che ritengo più importanti, come Genesi. Dagospia mi soprannominò “va’ pensierino”. Non immaginano quanti sforzi faccio per farmi capire da tutti” ha sempre confessato nella sua intervista per Corriere.it e ancora: “Lo stato nascente? Non c’è una definizione. Posso visualizzarlo. È il momento in cui nella piazza davanti alla Cattolica gli studenti cominciarono a cantare, prima sottovoce e poi più forte: We shall overcome one day… Arrivano gli scioperanti, i sindacalisti e ci sono altri canti intonati da don Giussani”.
Certamente una vita diversa da quella che in tanti che lo conoscono e lo seguono da anni si sarebbero potuti immaginare e che sicuramente fino alla fine, potrà ancora essere piena di colpi di scena.