Avvelenò i genitori a cena, arriva la confessione e conseguente condanna nei confronti del ragazzo che li ha uccisi
Era il 15 aprile di due anni fa quando Alessandro Leon Asoli cucinò per i suoi genitori. Ed era l’ultima volta. Un piatto al veleno. Nel vero senso della parola. Un piatto con le penne al salmone, con aggiunta di nitrito di sodio. Fatale per il patrigno, Lorenzo Grimandi. Tentò di assassinare anche la madre, Monica Marchioni. L’unico indagato di questa vicenda è Alessandro Leon Asoli, ovvero il figlio della donna. Negli ultimi minuti è arrivata la notizia durante il processo di appello.
Il ragazzo ha confessato di essere stato lui ad uccidere il patrigno. Fino ad ora il 20enne non aveva mai ammesso le proprie responsabilità di quello che aveva fatto. Il tutto si è verificato dinanzi alla Corte di Assise di Appello. In tutto questo periodo il colpevole, ha fatto sapere, di aver maturato la decisione di confessare in un percorso psicologico in carcere. Sono arrivate anche le scuse da parte sua. Nei confronti della madre.
Avvelenò genitori con pasta al salmone, c’è la condanna per il figlio
Nel corso del processo in primo grado, il ragazzo era stato condannato a 30 anni di reclusione. In appello la Procura aveva chiesto la pena dell’ergastolo. A due anni dal delitto, però, arriva l’ammissione da parte dell’omicida. Queste sono state le sue parole dinanzi ai giudici della Corte: “Voglio dire la verità, mi dispiace parlare solo ora. Non l’ho fatto prima perché avevo paura, voglio assumermi le mie responsabilità e chiedere scusa alle persone a cui ho fatto del male. Sono stato io ad aver fatto quello di cui mi accusano.
Spero che mia madre possa perdonarmi e di poter avere una seconda possibilità“. In molti, si sono chiesti, il perché di questo suo gesto che ha portato alla morte del patrigno. La risposta in merito c’è eccome: il movente riguarda i soldi. Per l’accusa il 20enne avrebbe ucciso il 56enne per questioni economiche. Una volta aver confessato l’omicidio, l’imputato è scoppiato in lacrime. Successivamente ha chiesto di essere riportato in cella.