A richiederla alcuni parlamentari con lo scopo di fare luce sull’acquisizione da parte del colosso Ubs
Una trattativa che non convince. Talmente tanto che alcuni parlamentari svizzeri hanno voluto istituire una commissione d’inchiesta del Parlamento per capire se l’acquisizione da parte di Ubs di Credit Suisse sia stata tutta regolare e senza alcuna sbavatura. In una nota dei servizi parlamentari, che è stata presa all’unanimità, si legge che è necessario proprio per capire che non ci siano stati intromissioni e che tutto sia stato fatto alla luce del sole e in maniera trasparente.
Quando verrà formalizzata la commissione d’inchiesta, dovrà stabilire, qualora ci siano state, responsabilità da parte delle autorità e soprattutto degli organi di controllo che sono stati coinvolti in questa trattativa di Credit Suisse da parte di Ubs. Da non dimenticare che in Svizzera, in situazioni del genere c’è l’Assemblea federale che ha il compito di vigilare sulle attività del Consiglio federale, dell’Amministrazione federale e dei Tribunali della Confederazione.
Questa acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs ha fatto parecchio rumore nel mondo finanziario, anche e soprattutto per la velocità con la quale è stata chiusa la trattativa. Il timore è che ci sia stato qualche accordo particolare e che Ubs sapesse già come muoversi, come se qualcuno dall’interno della banca svizzera integrata muovesse tutto. Ma tutto questo è stato smentito più volte, tanto che Ubs è favorevole a questa commissione d’inchiesta proprio per ché non ritiene di avere nulla da nascondere.
Ad ogni modo è stato anche definito il programma di questa sessione straordinaria che si dedicherà solo ed esclusivamente a questo dossier. L’iter partirà nelle due Camere il prossimo 11 aprile. Il programma principale della sessione straordinaria partirà sui famosi crediti pari a 109 miliardi di franchi decisi dallo stesso Consiglio Federale come garanzia per l’operazione di acquisizione.