Nel 2022 uno dei prodotti gastronomici per eccellenza del Belpaese ha fatto segnare un record storico delle esportazioni, risultando il primo produttore al mondo
Non è più soltanto uno slogan, nel mondo se dici pasta dici Italia. I dati infatti sono da record, nel 2022 ci confermiamo con 3,5 milioni di tonnellate, davanti a Usa e Turchia, il primo Paese produttore al mondo e ovviamente anche i maggiori consumatori con 23 chili annui pro-capite, mentre gli americani sono i principali consumatori di spaghetti, rigatoni e penne al di fuori dello Stivale.
La pasta è presente tutti i giorni sulle tavole di dieci milioni di italiani che ne consumano circa 1,5 milioni di tonnellate all’anno per un controvalore di 2,8 miliardi di euro ed è tornata a essere, anche nel pieno della crisi, un prodotto di punta nell’alimentazione degli italiani con una quantità che è stata tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese.
Inutile girarci intorno, il vero prodotto made in Italy, per tradizione, consumo e esportazione, è la pasta italiana. Infatti, nonostante i rincari di grano e frumenti a causa della crisi energetica, non si è assolutamente fermata né la produzione, né il consumo e soprattutto l’esportazione del nostro prodotto all’estero, risultando così il primo paese produttore al mondo e il primo paese consumatore di pasta al mondo. Un recente report della Coldiretti aveva sottolineato come “I consumatori italiani hanno sempre ritenuto la pasta un alimento salutare, in quanto prodotto simbolo della dieta mediterranea, confermata da numerosi studi come la più sostenibile, rispettosa del territorio e della biodiversità. Un’ immagine positiva per un consumo molto radicato nelle nostre tradizioni culinarie: quasi 9 italiani su 10 mangiano pasta regolarmente e oltre 1 su 3 la porta in tavola tutti i giorni”.
Con un export cresciuto di più di 5 punti rispetto al 2021, abbiamo esportato ben 2,4 milioni di spaghetti o maccheroni in tutto il mondo, per un totale di 3,7 miliardi di euro. In pratica oltre 78 milioni di porzioni di pasta italiana finiscono sulle tavole di tutto il mondo. Un successo che mette in risalto l’ottimo lavoro di tutta la filiera italiana come ha sottolineato Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani: “Oggi oltre il 60% dei pacchi di pasta prodotti in Italia viene esportata, contro il 48% nel 2000 e il 5% nel 1955. «Se la pasta italiana gode all’estero di tanto successo e ha un percepito estremamente positivo è merito del saper fare centenario dei pastai italiani”, ha dichiarato con soddisfazione.
La crisi dovuta al Covid sembra superata anche se non siamo tornati ancora ai numeri precedenti la pandemia e forse ci sarà da attendere ancora qualche anno per tornare a sfruttare al massimo il nostro potenziale, ma la soddisfazione più grande è quella di riuscire, grazie proprio alla tradizione dei pastifici italiani, con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti come pomodoro, olio, formaggio, a preparare un pasto gustoso e nutriente per una famiglia di 4 persone, spendendo poco più di 2 euro.