E’ prevista nella giornata di domani, martedì 28 marzo, la sentenza della Cassazione. La stessa che vede come protagonisti alcuni ex appartenenti alle Brigate Rosse. Gli ultimi aggiornamenti
Domani si avranno altre notizie in merito che riguardano gli ex appartenenti alle Brigate Rosse. Direttamente da Parigi è atteso l’annuncio della sentenza della Corte di Cassazione sull’estradizione di 10 ex militanti di estrema sinistra italiana. Alcuni ex brigatisti si rifugiarono in Francia dopo gli “anni di piombo“. Si tratta di 10 persone. 8 di questi sono uomini, tra di loro rientra il nome di Giorgio Pietrostefani. Ricordiamo che quest’ultimo venne condannato per l’omicidio Calabresi.
Le altre due sono donne: ovvero Marina Petrella e Roberta Cappelli. Lo scorso anno, precisamente il 29 giugno, il tribunale francese aveva ribadito il proprio “no” per l’estradizione chiesta dall’Italia. La numero uno della Chambre de l’Instruction aveva spiegato anche il motivo del rifiuto. Ovvero per il rispetto della vita privata e familiare e con il diritto ad un processo equo. Garanzie che, a quanto pare, sono previste dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il giorno dopo la decisione del tribunale arrivarono anche le parole da parte del presidente della Francia, Emmanuel Macron. Quest’ultimo, infatti, aveva affermato che quelle persone coinvolte in reati di sangue avrebbero meritato di essere giudicare nel loro Paese di appartenenza. Non finì qui visto che arrivò il pensiero anche da parte del procuratore generale della Corte d’appello di Parigi, Rémy Heitz.
Quest’ultimo, insieme al governo, aveva presentato un ricorso alla Corte di Cassazione. Ovvero riteneva necessario appurare se gli ex terroristi condannati in Italia in contumacia beneficeranno o meno di un nuovo processo se la Francia li consegnerà. Non solo: a quanto pare tendeva a contestare anche la decisione del tribunale sulla presunta violazione della vita privata e familiare degli imputati.