Nuovo scontro tra maggioranza e opposizione sulla giustizia. Oggetto della discussione è una proposta di legge per abrogare il reato di tortura introdotto nell’ordinamento italiano nel 2017 dopo un tormentato iter parlamentare. Ilaria Cucchi, senatrice Gruppo Misto (Alleanza Verdi e Sinistra) a Notizie.com: “La legge sulla tortura non si tocca”
Nuovo fronte di discussione tra maggioranza e opposizioni. Questa volta a dividere il dibattito politico è una proposta di legge per abrogare il reato di tortura introdotto nell’ordinamento italiano nel 2017 dopo un tormentato iter parlamentare. A presentarla sono alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, prima firmataria Imma Vietri.
Con il provvedimento, assegnato in Commissione Giustizia della Camera, si intendono di fatto abrogare gli articoli 613-bis e 613-ter del codice penale che introducevano il reato e si lascia in piedi solo una sorta di aggravante all’articolo 61 del codice penale. L’incertezza applicativa, ha scritto l’agenzia di stampa Ansa, in cui è lasciato l’interprete” con le norme introdotte nel 2017, “potrebbe comportare la pericolosa attrazione nella nuova fattispecie penale di tutte le condotte dei soggetti preposti all’applicazione della legge, in particolare del personale delle Forze di polizia che per l’esercizio delle proprie funzioni – spiegano i firmatari nella relazione delle Pdl – è autorizzato a ricorrere legittimamente anche a mezzi di coazione fisica”.
Se non si abrogassero gli articoli 613-bis e 613-ter, si legge ancora “potrebbero finire nelle maglie del reato in esame comportamenti chiaramente estranei al suo ambito d’applicazione classico, tra cui un rigoroso uso della forza da parte della polizia durante un arresto o in operazioni di ordine pubblico particolarmente delicate o la collocazione di un detenuto in una cella sovraffollata“. “Siamo arrabbiati, siamo determinati non ci fermeremo. La legge sulla tortura non si tocca“, ha detto in esclusiva a Notizie.com Ilaria Cucchi, senatrice Gruppo Misto (Alleanza Verdi e Sinistra).
Senatrice Cucchi, ennesima battaglia che ha ritenuto di abbracciare, forte anche della sua storia privata, ma non solo. Come stano le cose dal suo punto di vista?
“Bisogna assolutamente spingere su questo tema, perchè vede io trovo sia singolare che nelle stesse ore in emerge la notizia della che la Procura ha sospeso 23 agenti della Polizia penitenziaria per il reato di tortura di Stato, commesso all’interno della casa circondariale di Biella ( la durata delle sospensioni è stata decisa considerato il coinvolgimento di ciascuno degli agenti coinvolti., gli indagati erano 28) , venga depositata questa proposta di legge inerente il reato di tortura che la destra di Giorgia Meloni vuole cancellare“.
Che spiegazione si è data?
“Mi chiedo perchè si abbia così paura del reato di tortura? E chi soprattutto ha questa paura? Non ne hanno di certo la maggioranza degli agenti delle forze dell’ordine che agisce nel rispetto delle regole, dei diritti umani e dei detenuti. Queste persone infatti non sentono il proprio lavoro messo a rischio da una legge sacrosanta, che ricordo e sottolineo ci è stata sollecitata dall’Europa e per la quale siamo stati più volte sanzionati, fino ad arrivare alla sua legittima approvazione. Ecco il mio pensiero va in questo momento alle vittime del purtroppo noto pestaggio avvenuto in epoca di pandemia, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, pestaggio per il quale è in corso un processo. Quel processo non si svolgerà se la proposta di Fratelli d’Italia andrà in porto. Stanno gioendo in questo momento gli agenti accusati di quel pestaggio, di cui tutti abbiamo potuto vedere le immagini, perchè consapevoli di aver trovato nella destra di Giorgia Meloni il loro miglior difensore con buona pace delle vittime, che rischiano in questo modo di non avere mai giustizia”.
Scusi senatrice, tornando all’associazione coi fatti di Biella che prima lei ricordava, mica sta parlando di giustizie ad orologeria?
“No, non dico questo perchè della proposta se ne parlava da tempo, ma la tempistica è quantomeno singolare…Però una cosa la voglio dire con chiarezza: ci sono giudici che hanno scritto relativamente a sentenze precedenti al 2017, che in alcuni casi sarebbe stato giusto agire perseguendo il reato di tortura, che però non c’era… Quindi la sua abolizione sarebbe assolutamente un passo indietro“.
Senatrice Cucchi, in una recente intervista, lei a proposito della eventuale abolizione del reato di tortura , ha parlato di “decisone fascista”…Termine forte non crede?
“Sicuramente un’affermazione forte la mia, ma le chiedo allora: cosa le viene in mente quando sente la parola tortura? Io ho paura di questo Governo perchè credo siamo solo all’inizio. Mi sto rendendo conto, da Senatrice della Repubblica ancora di più, che si continua a parlare soltanto alla pancia della gente, che si strumentalizzano determinati temi per distogliere l’attenzione delle persone dai problemi veri… Ricordiamoci di quanto fatto all’inizio di questa legislatura col Decreto rave. C’era davvero l’urgenza di intervenire?
Insomma senatrice lei estende la sua forte critica anche ad altri ambiti di azione del Governo Meloni…
“Sì perchè pensa ad accontentare solo il pensiero del propri elettorato. Sono seriamente preoccupata per la deriva che questa maggioranza sta conducendo. E sul tema per il quale lei mi ha chiamata, io le ribadisco che siamo arrabbiati, determinati e non ci fermeremo. La legge sulla tortura non si tocca!“