La nomina di Francesco Boccia è il nuovo capogruppo al Senato del Pd, ma non mancano le critiche di Malpezzi e Zampa al metodo Schlein.
Elly Schlein è riuscita a vincere la partita sui capigruppo, ma quella del Pd sembra essere una tregua armata. Infatti, come riportato dall’Adnkronos, durante i diversi interventi dei senatori dem durante l’assemblea per eleggere Francesco Boccia capogruppo, due in particolari sono stati molto critici nei confronti della nuova segretaria.
Simona Malpezzi, capogruppo uscente, e Sandra Zampa hanno preso la parola contestando il metodo adottato da Elly Schlein per la nomina dei nuovi capigruppo. Insomma, una critica che sembra confermare una divisione importante all’interno del Partito Democratico e toccherà alla segretaria nelle prossime settimane riuscire a ridurre al minimo le distanze e naturalmente portare una linea unitaria per recuperare i consensi persi nei mesi precedenti.
Malpezzi e Zampa contro il metodo Schlein
Il metodo Schlein non è condiviso da Simona Malpezzi e Sandra Zampa. La capogruppo uscente durante l’assemblea dei senatori ha preso la parola e criticato le scelte fatte dalla sua segretaria: “Dico con franchezza e nella trasparenza che capisco la necessità della segretaria di fare delle scelte, ma avrei preferito che la discussione avvenisse prima tra di noi e poi sui giornali. Elly Schlein ci ha chiesto la fiducia necessaria per lavorare bene insieme. Condivido la richiesta e spero che questa fiducia sia reciproca“.
Anche Sandra Zampa si è detta contraria al metodo messo in campo dalla nuova leader del Pd: “Avrei preferito una rosa più ampia di nomi. Inoltre, ora è arrivato il momento di superare definitivamente la rappresentazione che chi ha votato per Schlein è di sinistra, chi per Bonaccini è ex renziano“.
Francesco Boccia nuovo capogruppo del Pd
Le critiche arrivate da Malpezzi e Zampa non hanno comunque portato a sorprese. Il nuovo capogruppo del Pd al Senato è Francesco Boccia, che subito dopo la votazione ai microfoni dei giornalisti ha ringraziato Elly Schlein e i colleghi che lo hanno votato e si è detto subito pronto a mettersi al lavoro per consentire al Partito Democratico di recuperare il terreno perso in questi ultimi mesi.
