Uccise Santa Scorese, dopo anni il killer torna nuovamente a farsi vivo cercando di molestare la sorella della vittima
Un incubo che sembra non avere mai fine. Una ferita che si è nuovamente riaperta per la famiglia della donna inquadrata in foto. Anche se, in merito a questa vicenda, bisogna fare molta chiarezza. Soprattutto tornare indietro di un bel po’ di anni. Precisamente 32 quando Santa Scorese venne uccisa da un uomo che l’aveva ossessionata per tantissimo tempo . Fino a quando non la uccise a coltellate nel 1991. Un dolore che, a dire il vero, non è mai passato per la famiglia della giovane donna uccisa. Ma che si è aperto, ancora di più, quando il killer è ritornato nuovamente in libertà.
Non solo: lo stesso è ritornato per cercare di molestare la sorella della vittima. Stiamo parlando di Giuseppe Dimauro che, all’epoca del delitto, venne arrestato e portato in carcere. Non solo: venne anche ricoverato in un ospedale psichiatrico per ben dieci anni. Dopo l’omicidio l’omicida fu riconosciuto come una persona capace di intendere e di volere. Adesso, per lui, è scattata una nuova denuncia: quella di stalking nei confronti della sorella di Santa. Per il killer sono scattate nuovamente le manette e messo ai domiciliari. Con tanto di braccialetto elettronico nella Rsa. Una notizia che è stata confermata dall’agenzia di stampa ‘Ansa’.
Il tutto è accaduto a Palo del Colle. Proprio dove viveva la vittima e che, adesso, vive la sorella Rosa Maria. Dimauro, adesso 64enne, a quanto pare non ha dimenticato la sua ossessione verso quella famiglia ed ha scritto una lettera destinata proprio alla sorella. Anche se, la stessa, è stata recapitata ad una cugina omonima. Proprio dopo la morte di Santa, Rosa Maria ha preso delle iniziative molto importanti contro la violenza sulle donne. Nel frattempo è stato reso noto anche il contenuto della lettera. Di Santa, la Chiesa aveva iniziato anche un processo di beatificazione. Tanto è vero che è stato realizzato anche un film della sua vita dal nome “Santa Subito” di Alessandro Piva.
A quanto pare l’omicida aveva precisato il numero di coltellate che aveva inflitto alla povera donna. “Se Santa mi avesse pregato di non ucciderla, io non l’avrei uccisa“. Poi l’assurda richiesta: ovvero quella di far rinascere la vittima attraverso una clonazione. Con tanto di indicazioni ad un medico genetista che si trova negli USA. Una vicenda che è andata avanti anche con messaggi che le arrivavano su Messenger. Fino a quando la donna stessa non ha denunciato il tutto alle forze dell’ordine. Dopo il manicomio l’uomo era stato in libera vigilata e sottoposto a cure psichiatriche.