Dal Comitato Olimpico Internazionale si fa distinzione su atleti che potranno partecipare in forma individuale e dà solidarietà e appoggio a Ucraina
Niente Olimpiadi per Russia e Bielorussia. La decisione del Cio è stata confermata a Parigi. Il Comitato Internazionale si è riunito e ha sancito che non ci saranno possibilità per i due paesi di partecipare ai prossimi giochi Olimpici di Parigi il prossimo anno. Ma c’è una particolarità e differenziazione importante per gli atleti. Da parte del Cio, infatti, c’è il ‘semaforo verde’ per atleti, allenatori e staff russi e bielorussi ma con delle raccomandazioni per le Federazioni internazionali e gli stessi organizzatori delle gare dei singoli sport che lo stesso Esecutivo del Cio ha deciso e diramato. Sono sei in tutto.
La prima, e più importante, è che gli atleti con passaporto russo o bielorusso dovranno “competere solo come ‘Atleti Neutrali Individuali’; la seconda, che esclude Russia e Bielorussia è che “non possono essere prese in considerazione squadre di atleti con passaporto russo o bielorusso”; la terza, gli atleti ed il personale di supporto “che sostengono attivamente la guerra non possono competere o accreditate”; la quarta, gli atleti ed il personale di supporto a contratto con le agenzie militari o di sicurezza nazionale russe o bielorusse non possono competere, la quinta, gli ‘Atleti Neutrali Individuali’, come tutti gli altri atleti partecipanti, deve soddisfare tutti i requisiti dell’antidoping.
La sesta ‘raccomandazione’ parla delle sanzioni che restano in vigore contro i responsabili della guerra, gli Stati e i governi russo e bielorusso. Non solo. Il Cio ha severamente vietato qualsiasi evento sportivo internazionale che venga svolto o sostenuto da una Federazione internazionale dovrà svolgersi in Russia o Bielorussia, nessuna bandiera, inno, colore o qualsiasi altra identificazione dei due Paesi dovrà apparire a qualsiasi evento sportivo, e nessun funzionario del governo o statale russo e bielorusso dovrà essere accreditato per eventi sportivi internazionali. Una specie di cancellazione vera e propria.
Non l’ha presa bene la Russia e il Cremlino che prontamente risponde stizzito, tanto che il capo del Comitato olimpico russo (Roc), Stanislav Pozdnyakov, ha definito “inaccettabili” e “discriminatorie” . “La posizione annunciata non è più solo un altro capitolo sulla discriminazione, questo criterio crea un conflitto nella comunità sportiva russa. L’obiettivo è danneggiare lo sport russo nel suo insieme”, ha concluso Pozdnyakov come riporta la Ria Novosti.