Il Ministro degli Affari Esteri e Vicepresidente del Consiglio nel governo Meloni è intervenuto sulla questione Tunisia e sulle misure da prendere per aiutare il paese nordafricano
Sono ore convulse per lo stato arabo che si affaccia sul Mediterraneo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è in contatto con il segretario di Stato Usa Antony Blinken per provare a sbloccare il finanziamento da quasi due miliardi del Fondo monetario internazionale per aiutare la Tunisia a trovare i soldi necessari a evitare il default.
La Tunisia si trova ormai ad un passo dal tracollo economico. Il paese nordafricano, che soffre da anni una forte crisi economica a causa del caos politico e della pandemia da Covid-19 oltre che la crisi derivante dalla guerra in Ucraina, oggi si trova in una posizione di disperato bisogno di aiuti finanziari internazionali. Una situazione che potrebbe avere pesanti ripercussioni anche sul flusso migratorio verso l’Italia.
Sono giorni, se non ore, cruciali per la Tunisia alle prese con una crisi economica senza precedenti. L’Italia è schierata in prima linea nel trovare una soluzione che potrebbe avere pesanti ripercussioni anche sui tanti migranti che nei prossimi giorni potrebbero prendere il largo in cerca di una via di speranza. Sulla questione è intervenuto ai microfoni di Notizie.com il Ministro degli esteri Antonio Tajani. “Noi stiamo lavorando affinché il Fondo monetario internazionale e l’Unione europea finanzino come previsto la Tunisia. Se, giustamente, si chiedono delle riforme, si deve trovare la formula del finanziamento per tranche. Cominciare con 300 milioni per poi verificare se queste riforme vengano effettivamente fatte e così poi andare avanti. Questa è la nostra scelta che girerò al segretario di Stato americano Blinken oggi al telefono”.
E’ allo studio una linea guida per la Tunisia sulla falsa riga di quella adottata anni fa per la Libia. “Il nostro obiettivo è rafforzare il nostro legame con la Tunisia”, ha ribadito il ministro degli esteri, “risolvere la questione che non è soltanto migratoria, quindi aiutare complessivamente la Tunisia a risolvere tutti i problemi, continuare ad avere un rapporto strategico con lo stato nordafricano. Quindi oltre alla questione migratoria, c’è quella energetica, quella della crescita economica, tant’è che noi abbiamo previsto un finanziamento italiano di circa 100 milioni di euro: 50 dal bilancio e 50 dalle piccole e medie imprese. Speriamo che le riforme in programma nel paese arabo possano andare in porto”, ha concluso il vicepresidente del Consiglio.