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Esteri

Parlamento, sentenza shock: approvata la pena di morte per gli omosessuali

Published by
Mauro Simoncelli

Il parlamento ugandese ha votato una legge contro i diritti della comunità LGTBQ+. Sono previsti carcere, fino anche all’ergastolo, e pena di morte 

Clamorosa decisione presa dai parlamentari in Uganda che hanno approvato un controverso disegno di legge anti-LGBTQ+, che renderebbe gli atti omosessuali punibili anche con la morte, attirando una forte condanna da parte degli attivisti per i diritti umani. Martedì scorso, 387 su 389 legislatori hanno votato per il disegno di legge contro l’omosessualità, che introduce la pena capitale e l’ergastolo per il sesso gay.

Approvata in Uganda la pena di morte contro i gay – Notizie.com –

Amnesty International ha denunciato a più riprese la violenta campagna anti-gay che diversi pastori evangelici statunitensi stanno portando avanti in Uganda in questi ultimi anni, cavalcando un già violentissimo sentimento omofobo. E’ dal 2009 infatti, che il parlamento ugandese ha più volte cercato di far passare leggi contro l’omosessualità alimentando una continua caccia all’uomo.

Un disegno di legge contestato

Ora toccherà al presidente ugandese Yoweri Museveni porre il veto o trasformarlo in legge, ma visto il presunto sostegno dato in passato al disegno di legge approvato ieri dal, molto probabilmente la nazione africana è destinata a ritornare indietro di cento anni in tema di diritti civili. Soltanto due parlamentari del partito al governo, Fox Odoi-Oywelowo e Paul Kwizera Bucyana, si sono opposti alla nuova legislazione approvata ieri con 387 voti favorevoli che, secondo la versione finale della legge, punirebbe i trasgressori con l’ergastolo o addirittura la pena di morte per reati “aggravati”. Le relazioni tra persone dello stesso sesso erano già proibite in Uganda, così come avviene in altri 30 Paesi africani, ma ora le pene saranno molto più severe e soprattutto potrebbero riguardare anche i propri familiari e amici. Questi, infatti, saranno obbligati a denunciare gay e lesbiche di loro conoscenza e se verranno scoperti a non farlo, saranno a loro volta passibili di pene molto rigide.

Il Presidente dell’Uganda Yoweri Museveni – Notizie.com – Ansa foto

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Condanna unanime da tutte le associazioni

Secondo alcune organizzazioni per i diritti umani, gli omosessuali in Uganda sarebbero circa 500 mila, su una popolazione totale di 36 milioni e il 96 per cento dei cittadini ugandesi pensa che l’omosessualità debba essere estirpata dalla società, ciò non può giustificare la legge approvata ieri che arriverebbe a condannare con il carcere da dieci anni all’ergastolo, fino persino la pena di morte in base alla gravità della violazione, soprattutto se questa coinvolgesse i minorenni. Immediata la condanna da parte delle istituzioni più importanti. Amnesty International ha parlato di una legge profondamente repressiva che istituzionalizzerà la discriminazione, l’odio e il pregiudizio nei confronti delle persone Lgbtqi+, comprese quelle che sono percepite come Lgbtqi+”. Netta anche la posizione di Volker Turk, Alto commissario dell’ONU per i Diritti Umani, che ha sostenuto che “l’approvazione di questa legge discriminatoria, tra le peggiori nel suo genere nel mondo, è un fatto molto preoccupante. Lesbiche, gay, bisessuali e altri diventerebbero criminali per il fatto di essere quello che sono, sarebbero violati i loro diritti umani e si inciterebbero le persone alla violenza”. L’ultima parole spetterà al presidente Museveni che comunque non si è mai mostrato a sua volta troppo tollerante su questo argomento.

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Mauro Simoncelli