Mancini su Zaccagni e Zaniolo: “Ecco la verità” [VIDEO]

Il commissario tecnico dell’Italia parla della gara con l’Inghlterra, di Retegui e di alcuni casi che sono scoppiati in queste ultime settimane

Cappellino con parasole, pantaloncini e maglietta più la racchetta da Padel, si presenta così il ct della nazionale Roberto Mancini al campo di Padel di Santa Severa. Con lui Francesco Totti, Gigi Di Biagio e Vincent Candela, più il comico Gianfranco Butinar, tutti e quattro gli ex campioni scherzano e si concedono ai fotografi e ai tifosi, formano autografi e fanno selfie, partecipando ad un evento di beneficienza organizzato dalla famiglia Quartieri, amici stretti di Mancini e Totti, e sono anche i proprietari del famoso ristorante l’Isola del Pescatore al Castello. Il posto dove venne a mangiare l’anno scorso l’ex cancelliera Angela Merkel. Insomma, questi quattro, soprattutto Totti e Mancini, non è che si muovano così in mezzo alla settimana proprio per tuti. Prima di giocare l’allenatore della nazionale ci tiene  a precisare alcune cose sulla querelle Zaccagni e in parte anche Zaniolo: “Perché non sono stati convocati? Ci sono motivazioni, ma tutti parlano senza sapere nulla“, sentenzia il Mancio senza peli sulla lingua.

Il commissario tecnico
Il commissario tecnico della nazionale italiana Roberto Mancini mentre gioca a Padel in squadra con Di Biagio (Foto Notizie.com)

Per Mancini non sembra essere proprio un capitolo chiuso, soprattutto per quel che riguarda il laziale, reo secondo il Ct di aver dichiarato durante una convocazione un problema ad un polpaccio che in effetti non era così tremendo. Ad ogni modo Mancio riprende il discorso e lo chiude: “Comunque, non è questo il luogo per parlarne. La porta è aperta a tutti, sono stati chiamati giocatori che mancavano da tempo, ma chi non è stato chiamato è per motivazioni più che valide”.

“Se ci fossero giovani italiani bravi sarei più felice. La Lazio è un esempio”

Il tecnico
Il Ct dell’Italia Roberto Mancini durante un evento di padel a Santa Severa (Foto Notizie.com)

Dugli oriundi una nota dolente, non per Mancini ma per le polemiche sta scatenando. “Gli oriundi? Se li trovassimo in Italia saremmo più felici, ma anche a noi sono stati portati via giocatori che avevano fatto tutte le giovanili. Purtroppo è così in questo momento”, avverte il commissario tecnico della nazionale italiana che poi fa l’esempio della Lazio, citandola come modello: “Tra le prime sette di Serie A solo la Lazio ha un centravanti italiano, ovvero Immobile e anche altri italiani. Poi ognuno può dire quello che vuole, ma per quel che mi riguarda lascia il tempo che trova. Se troviamo giocatori validi li valutiamo, li studiamo e poi prendiamo delle decisioni. Se poi riuscissimo a trovarli in Italia meglio. Retegui per esempio è un ragazzo giovane, ha bisogno di tempo e se verrà a giocare in Europa o addirittura in Italia come leggo sarà un vantaggio, tutto qui“.

E poi una vecchia discussione legata alle tante partite che si giocano durante l’anno e non è facile selezionare e valutare: “Si giocano più partite in una settimana e non hai nemmeno tempo per lavorare. Noi abbiamo la vecchia guardia che secondo molti è vecchia, ma per me non è così. Il problema è che si giocano tante partite e quindi quando arrivano in nazionale, a volte, sono stanchi. Quando però c’è da preparare un evento importante ci sono. Da un anno sto inserendo i giovani, ma il loro problema è che spesso non giocano nemmeno nei club“.

 

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