Vitaly è il giovane di 16 anni che è riuscito a scappare dai campi russi, la sua doveva essere una vacanza e invece era una prigione.
E’ una storia che ha davvero dell’incredibile e che purtroppo ha per protagonista un giovane adolescente di soli 16 anni, Vitaly, che ha raccontato la sua storia dopo che il peggio era per fortuna passato: solo grazie alla sua forza è infatti riuscito a scappare dal centro di rieducazione in cui era finito.
All’inizio doveva essere una vacanza per lui, ma poi si è trasformata in una vera prigione: “Ci dicevano ormai siete russi a tutti gli effetti, per 6 mesi ci è stata imposta l’ora di dottrina”, una situazione davvero allarmante che a tutti gli effetti portava avanti un progetto di ingegneria sociale che però andava contro tutti i diritto umani e dell’individuo.
Una situazione che pare proprio che Mosca non abbia nemmeno nessuna remora a nascondere, portandola avanti e dimostrando sempre di più la sua intenzione a negare l’identità nazionale ucraina: insomma una guerra che non sembra davvero avere mai fine.
“Inizialmente furono i collaborazionisti ucraini locali con le autorità russe a convincerci che poteva essere una buona idea acconsentire di mandare i nostri figli a trascorrere due settimane di vacanze in una località balneare della Crimea” racconta il giovane Vitaly per il Corriere.it parlando di come la sua partenza con altri trentasei compagni a bordo del bus pagato dalla Russia, all’inizio doveva e sembrava a tutti gli effetti essere una vacanza.
“Però, già il giorno dopo mi pentii, chiesi che potesse rientrare a casa, ma era ormai troppo tardi”, ricorda e ancora: “I genitori erano ben contenti di mandare i figli più giovani lontani dal pericolo delle bombe. Trovammo altri 400 bambini arrivati da varie parti dell’Ucraina occupata Fummo portati a Drusba, un luogo molto brutto, sembra un campo di prigionia”.
Insomma un racconto davvero scioccante che ancora oggi viene rivelato dal diretto interessato con la stessa paura dei primi momenti, paura che è riuscito a superare solo grazie al coraggio e alla sua forza di volontà, la stessa che gli ha permesso di scappare dal posto in cui si trovava e tornare dalla sua famiglia. La guerra tra Russia e Ucraina pare essere anche questo, e comincia proprio dall’annientamento degli stessi diritti individuali e umani.